Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Manifesto su Tuvixeddu, prosciolti gli intellettuali

Fonte: L'Unione Sarda
5 gennaio 2011

L'inchiesta. L'ex sindaco Mariano Delogu e il costruttore Cualbu avevano querelato i 56 firmatari

Resta indagato per diffamazione l'ex responsabile del sito della Regione

Sono state definitivamente archiviate le accuse nei confronti di un gruppo di 56 tra intellettuali e docenti universitari i cui nomi comparivano in calce a un documento contro l'accordo di programma per il colle di Tuvixeddu pubblicato sul sito della Regione nel 2006, quando era governatore Renato Soru.
Tutti erano finiti nel registro degli indagati per diffamazione dopo la querela presentata dall'ex sindaco di Cagliari Mariano Delogu e dal costruttore Gualtiero Cualbu, che si erano anche opposti alla richiesta di proscioglimento fatta al termine delle indagini dalla Procura di Cagliari. Opposizione sulla quale si è pronunciato ieri il Gup di Cagliari Giovanni Massidda che l'ha respinta chiudendo così la partita. Nell'inchiesta resta però indagato l'ex capo dell'ufficio stampa della Regione Umberto Cocco che era responsabile del sito e che a quanto pare curò la pubblicazione del documento contestato.
Durante le indagini, invece, nessuno dei 56 intellettuali (tutelati dagli avvocati Pasquale Ramazzotti, Paolo Puddu, Caterina Cucca, Massimiliano Marcialis, Mario Romano, Antonio Enna e Gianfranco Macciotta) che risultavano firmatari di quello scritto aveva confermato di aver dato la sua adesione. Anzi: tutti lo avevano disconosciuto, anche se qualcuno aveva ammesso di aver scambiato via mail delle opinioni sull'argomento. A quel punto, mancando la prova certa che ognuno dei 56 indagati avesse realmente firmato il documento o comunque avesse condiviso ogni virgola del suo contenuto, il pubblico ministero aveva chiesto l'archiviazione. I legali di Delogu e Cualbu si erano però opposti e così lo scorso 26 novembre si era tenuta un'apposita udienza davanti al Gup Giovanni Massidda. Gli avvocati Luigi Concas e Agostinangelo Marras, che tutelavano appunto Delogu e Cualbu, avevano esposto le ragioni dei loro assistiti, chiedendo anche un supplemento di indagine. Il giudice si era riservato di decidere, cosa che è avvenuta in questi giorni col deposito dell'ordinanza di archiviazione.
Inizialmente nell'inchiesta era rimasto coinvolto anche l'ex presidente della Regione Renato Soru, per il quale era stato ipotizzato l'omesso controllo, ma successivamente si era chiarito che quella norma del codice penale non è applicabile ai siti internet. Dunque il cerino acceso era rimasto nelle mani dell'ex capo dell'ufficio stampa della Regione Umberto Cocco, responsabile del sito, per il quale infatti la Procura non ha chiesto l'archiviazione.
La vicenda è legata alla battaglia su Tuvixeddu: sul sito della Regione era comparso un documento in cui si sosteneva che «la distruzione della memoria storica del patrimonio archeologico della città è stata realizzata grazie alla pubblica, incestuosa e concertata collusione tra politici, imprenditori, funzionari con l'unico obiettivo di privatizzare tutte le aree panoramiche di pregio ancora esistenti». Seguivano i nomi e i cognomi di 56 intellettuali, ognuno dei quali ha però poi preso nettamente le distanze da quel “manifesto”.

05/01/2011