Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il canile e l'estetica delle adozioni

Fonte: L'Unione Sarda
3 gennaio 2011

Va in pensione, e traccia un bilancio, il dirigente del servizio zooiatrico del Comune

Piero Frongia: «Portano via prima i cani più belli e docili»

Con una campagna di sterilizzazioni a tappeto, Frongia ha contribuito a limitare al minimo il fenomeno del randagismo in città.
Ogni mattina, per tanti anni, ha curato e assistito i cani più sfortunati. Con le sterilizzazioni a tappeto ha combattuto il randagismo. Ma, forse, il suo più grande successo è stata la creazione del regolamento per i diritti degli animali. Da poche settimane, Piero Frongia, veterinario sessantenne, è andato in pensione dall'incarico di dirigente del servizio zooiatrico del Comune.
Come ha trovato il canile nel 2000?
«Aveva bisogno di una ristrutturazione, non c'è dubbio. L'amministrazione si è data da fare e sono stati effettuati alcuni lavori, il cambiamento ha regalato un comfort maggiore agli animali».
E ora, dopo dieci anni, come lascia il ricovero per animali di via Po?
«In condizioni decorose. È una struttura dinamica, abbiamo puntato sulla promozione delle adozioni e sulla sterilizzazione per combattere il randagismo. A breve verrà effettuata una ulteriore ristrutturazione che prevede la costruzione di spazi ancora più ampi e confortevoli per i cagnetti ospiti».
Un bilancio delle adozioni?
«Da quando ho iniziato il mio lavoro in via Po sono stati ricoverati 3.925 cani e 2.481 hanno trovato un nuovo proprietario. Tra cani e gatti abbiamo sterilizzato 1306 esemplari e effettuato 9.183 visite e trattamenti medici».
Dopo intere giornate passate con gli animali, come riuscirà a cambiare la sua vita senza provare un senso di vuoto?
«Continuerò a curare cani e gatti a tempo pieno nella mia clinica privata. Lascio il ruolo di dirigente del Comune ma non dico addio alla mia professione».
Come ha provato a combattere il randagismo?
«Con la sterilizzazione a tappeto. Abbiamo sottoposto all'intervento anche i cani vaganti, quelli che vivono nel territorio e non trovano posto nel canile. Nella struttura comunale non c'è posto per tutti e così gli esemplari considerati non pericolosi sono stati sterilizzati e poi rimessi in libertà».
In questo modo avete ottenuto buoni risultati?
«Molto soddisfacenti. Grazie alle varie ordinanze emanate dal sindaco Emilio Floris abbiamo lavorato bene, e visti i risultati favorevoli anche la Regione ha inserito le procedure di sterilizzazione dei cani randagi nelle recenti linee guida in materia di randagismo».
Quanti quattro zampe può ospitare la struttura comunale?
«Al massimo 250 cagnetti in via Po e altri 120 in un altro canile esterno convenzionato con il Comune».
Per seguire tanti esemplari è necessario l'aiuto di varie persone.
«Sì, eravamo una bella squadra. Tutte persone disponibili che hanno lavorato con grande responsabilità e senza mai guardare l'orologio o le festività».
In canile vivono ancora oggi cani che erano già lì dieci anni fa?
«Purtroppo sì. C'è qualcuno più sfortunato degli altri, magari perché non è bello o un po' malandato».
Chi viene adottato più facilmente?
«Ovviamente i cuccioli. Ma anche cani di una certa età che hanno un aspetto gradevole e un carattere docile».
C'è un esemplare a cui si è affezionato in modo particolare?
«Più di uno. Chi lavora in canile non dà solo assistenza e ospitalità ai quattro zampe ma si prende a cuore tante storie. Si prova tanta soddisfazione, ad esempio, quando viene adottato un cane che era entrato in canile in pessime condizioni, magari con diverse fratture. Vedere che va via sano e felice con la sua famiglia, glielo assicuro, regala una bella sensazione».
Tanti cani e padroni dovrebbero ringraziarla.
«No, sono io che devo ringraziare tante persone che mi hanno assistito in questi anni. Il sindaco, i vari assessori che hanno lavorato con me: Alessandra Zedda, Daniela Noli e Giorgio Adamo. Tutti i miei collaboratori e gli operai. E le famiglie che adottandoli hanno dato un senso alla vita di tanti cuccioli abbandonati spesso da molti anni».
FRANCESCA GHEZZO

02/01/2011