Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lirico, il cenone degli occupanti con le loro famiglie

Fonte: L'Unione Sarda
3 gennaio 2011

Circa cinquanta dipendenti hanno passato in teatro anche la notte di San Silvestro


Piatti fondi color argento su piatti neri, come i bicchieri da acqua, una piuma o una rosa tra un flut e l'altro, candelabri al centro della bella tavola imbandita da Sabrina Cuccu, direttrice degli allestimenti scenici con contratto in scadenza. Molti commensali in costume di scena, i figli, le mogli dei dipendenti che da poco più di un mese occupano il teatro. Per una notte hanno provato a dimenticare di non aver ricevuto né stipendio né tredicesima ed hanno cenato insieme attorno alla tavola imbandita di cibo, speranze e auspici.
Circondati da un'aura di tristezza e allegria, c'erano oltre cinquanta tra scenografi, sarti, coristi, alcuni orchestrali, tecnici del suono e delle luci, amministrativi, il settore tecnico. Ognuno di loro ha cucinato un piatto ed ha portato da bere: antipasti a base di tartine e pesce spada, carciofi e bottarga, fagottini a base di zucca e gamberi, manzo al forno con prugne e castagne, tortini di ogni genere, ravioli tipici della cucina sarda, tacchino all'arancia, cous cous, riso alla pescatora, agnello. È stata una cena bella, abbondante, «spettacolare», ha detto qualcuno. A mezzanotte i brindisi, gli abbracci, qualche discorso di arrivederci o di addio. Li aspetta un anno difficile. Poi i balli nella sala regia che si affaccia sul parco della musica illuminato, anch'esso simbolo delle potenzialità di un teatro che prova a uscire dalle sabbie mobili della crisi.
Il sette si ricomincia con la stagione concertistica, con Ludwig van Beethoven e Wolfgang Amadeus Mozart. Poi, i primi giorni della settimana successiva, ci sarà da affrontare la difficile stagione della contrattazione sindacale. Altri ostacoli, dopo oltre tre mesi di proteste. (f.ma.)

02/01/2011