Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Eccesso di potere della Regione»

Fonte: L'Unione Sarda
6 agosto 2008

Il Consiglio di Stato: vincoli illegittimi. Ma la Giunta Soru rilancia
Per il Consiglio di Stato i vincoli di Tuvixeddu sono illegittimi ma Soru rilancia: «Faremo una legge».
I vincoli di Tuvixeddu sono illegittimi per vizi di forma ma non mancano le bacchettate sul merito. Le cinquantadue pagine della sentenza del Consiglio di Stato seguono la rotta già tracciata a febbraio dal Tar e bocciano la linea della Giunta regionale nella partita infinita sul futuro del colle cagliaritano. Per i giudici amministrativi è illegittima la commissione che formulò la proposta di vincolo ed è da censurare la mancata collaborazione della Regione con gli altri soggetti interessati dall'accordo di programma (a partire dal Comune di Cagliari). Ma il pronunciamento di Palazzo Spada si spinge anche più in là, parlando di «sviamento di potere» cioè di un uso, dei poteri dell'amministrazione regionale, «per fini diversi da quelli per i quali sono stati conferiti». Pesante anche il richiamo sul progetto di Gilles Clemant (citato dalla Regione come possibile alternativa a quello di Coimpresa, la società titolare dei lavori), perché l'apposizione dei vincoli costituisce «un sintomo di grave eccesso di potere».
LA REGIONE RILANCIA La pubblicazione della sentenza dei giudici amministrativi non sembra però fermare l'azione della Regione: «La lettura della sentenza», scrive in una nota Renato Soru, «conferma che le motivazioni che hanno portato a respingere i ricorsi della Regione stanno essenzialmente in un vizio di forma nella costituzione della commissione del paesaggio». Secondo viale Trento serve una legge ad hoc perché la Sardegna è a statuto speciale. «Faremo subito questa legge e nel frattempo ricorreremo alla norma della legge urbanistica che ci permette di tutelare il colle di Tuvixeddu». La tutela andrà avanti «alla luce dei nuovi ritrovamenti e della presa di coscienza del ministero dei Beni culturali», sottolinea Soru. «Tuvixeddu è un patrimonio che abbiamo l'obbligo di difendere». Poi la parziale ammissione: «In questo percorso c'è stato un errore formale che correggeremo». Ma proprio sul concetto di «nuovi ritrovamenti» arriva la presa di posizione di Giuseppe Cualbu, amministratore di Nuova Iniziative Coimpresa: «Non c'è alcun nuovo ritrovamento da nessuna parte ma scavi già programmati da dieci anni».
LA SENTENZA Sono quindi tre le direttrici (due formali e una di merito) che hanno caratterizzato la decisione dei giudici romani. In primo luogo si è ribadito (aveva già espresso il concetto il Tar) che la commissione regionale per il paesaggio sarebbe dovuta essere istituita con legge regionale o con regolamento e non con una semplice delibera di Giunta. Secondo il Consiglio di Stato, la norma nazionale (del Codice Urbani) utilizzata per nominare la commissione non era applicabile in Sardegna perché non costituiva «norma di riforma economico sociale» e, quindi, la Regione non poteva «abdicare alle proprie potestà normative primarie e secondarie nella materia». Il secondo vizio nell'apposizione del vincolo è rappresentato dalla mancata collaborazione da parte della Regione con gli altri soggetti coinvolti nel procedimento e in particolare con il Comune di Cagliari. Secondo i giudici d'appello, da parte della Regione c'è stata la violazione dei principi costituzionali di «leale collaborazione e cooperazione» nei rapporti tra Regione e Comune e questo ha portato all'illegittimità dei vincoli paesaggistici.
IL MERITO Il Consiglio di Stato ha poi confermato la sentenza del Tar nella parte in cui si parla di «sviamento di potere», perché la Regione ha usato «i propri poteri per fini diversi da quelli per i quali sono stati conferiti». Nel fascicolo di Palazzo Spada si sostiene che la Giunta, di sua iniziativa, aveva deciso di realizzare, nell'area di Tuvixeddu-Tuvumannu, il progetto redatto dall'architetto Gilles Clemant «richiamato formalmente nella stessa deliberazione di imposizione del vincolo» e «ben noto alla Regione nei suoi specifici contenuti». Il riferimento a quel progetto contenuto nella delibera della Giunta (per l'apposizione del vincolo paesaggistico) costituisce «sintomo di grave eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento», perché «l'imposizione del vincolo appare preordinata espressamente alla realizzazione delle finalità del vincolo» e vanno in questa direzione «le indicazioni contenute in uno specifico progetto di non definita origine».
«SCONFITTA PER TUTTI» Amaro il commento del sindaco di Cagliari Emilio Floris: «La situazione ora si è sbloccata, ma è stata una sconfitta per tutti». Dal palazzo di via Roma arriva poi la dichiarazione congiunta di tre esponenti della maggioranza. Per Ugo Storelli (Forza Italia), Alessandro Serra (An) e Massimiliano Tavolacci (Udc) «la Regione non è riuscita nell'intento di seppellire la certezza del diritto». Seguono le stilettate: «Chi pagherà per aver negato al Comune e alla città di Cagliari la realizzazione di un parco di diversi ettari in nome di un fondamentalismo ambientalista di facciata?». E poi: «La commissione illegittimamente costituita dal presidente Soru non ha l'obbligo morale di rispondere per aver svolto il compito di plotone di esecuzione schierato per fucilare l'accordo di programma su Tuvixeddu?».
APPELLO AMBIENTALISTA Legambiente va in un'altra direzione. ll presidente Vincenzo Tiana si dice pronto a scrivere già oggi al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi: «Lanceremo l'appello per un intervento immediato del Governo. Dobbiamo tutelare il patrimonio paesaggistico e culturale di Tuvixeddu».
LE REAZIONI I consiglieri regionali di An Antonello Liori e Mario Diana sottolineano che «finalmente si dà torto alla Regione e si sanciscono una volta per tutte i diritti del Comune di Cagliari, delle imprese e degli operai che avrebbero dovuto lavorare a Tuvixeddu e si sono visti bloccare dall'intervento incomprensibile del governatore». Si parla poi «diritto leso dallo spericolato intervento della Regione», con la proposta che «siano i responsabili a pagare personalmente gli enormi danni provocati al Comune di Cagliari, alle imprese e agli operai». Diversa la lettura di Marco Espa, consigliere regionale e comunale del Pd: «Al di là del legittimo interesse dei privati, ora Tuvixeddu è un bene da tutelare». Pertanto «non è opportuno che il centrodestra si lasci andare verso facili entusiasmi con campagne anti-Soru», anche perché «di recente lo stesso governo Berlusconi ha assicurato che il colle cagliaritano riceverà una tutela adeguata». Caustico Carlo Sanjust (Forza Italia): «Soru non si arrende neanche davanti all'ultimo grado d'appello. Visto tanto accanimento e il colossale risarcimento del danno che la Regione dovrà pagare, mi auguro che il governatore cominci a pagare di tasca sua».
GIULIO ZASSO

06/08/2008