Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lirico, lo Stato taglia cinque milioni

Fonte: L'Unione Sarda
30 dicembre 2010

Nel 2011 cinque opere e un balletto con Roberto Bolle. Oggi il cda approverà il bilancio

Varata nel segno del risparmio la stagione targata Soudant

Cinque opere, un balletto, una stagione concertistica rimodulata (23 concerti) e tre titoli per il decentramento a un costo complessivo di poco inferiore a due milioni. L'avventura cagliaritana di Hubert Soudant e Giuseppe Cuccia, che oggi assumeranno formalmente l'incarico di Direttore musicale e di segretario artistico con delega al personale della Fondazione del teatro lirico, inizia sotto il segno del cambiamento e del risparmio: 1.978.246 euro, il costo complessivo, anziché 4.395.490 della stagione 2009, quando i titoli d'opera furono sei. Un risparmio obbligato considerato il drastico taglio dei fondi che oggi inizia ad assumere contorni tanto chiari quanto inquietanti.
TAGLI CONSISTENTI Il governo ha infatti comunicato che l'entità del finanziamento statale (il Fus, Fondo unico per lo spettacolo) sarà di 5,5 milioni di euro: cinque in meno rispetto al 2009 e due e mezzo in meno rispetto a quanto accordato per il 2010. Se a ciò si aggiunge che dalla Regione arriveranno 8.130.000 euro (quest'anno erano 9.200.000), che il Comune ridurrà il suo contributo a 1.500.000 euro (da 2.400.000), che la Fondazione Banco di Sardegna confermerà i suoi 840 mila euro e che la Provincia ha deciso di uscire dal Lirico, i conti sono presto fatti: 15.970.000 euro di contributi pubblici contro i 26.180.917 del consuntivo 2009, l'ultimo bilancio disponibile prima di quello che sarà approvato oggi dal cda. Se si considera che solo il personale l'anno scorso è costato 15 milioni e che tra vendita di abbonamenti e biglietti e altre piccole entrate arrivano poco meno di due milioni, si capisce quanto risparmiare non sia un'opzione ma un obbligo.
LE SINERGIE Ecco perché il costo dell'allestimento de “Il cappello di paglia di Firenze”, l'opera di Nino Rota con la quale il 28 aprile sarà inaugurata la stagione lirica in coincidenza con il Festival di Sant'Efisio, sarà diviso tra otto teatri: il Petruzzelli di Bari, l'Opera Giocosa di Savona, il Teatro sociale di Como, il Teatro sociale di Rovigo, il Teatro grande di Brescia, il Teatro Fraschini di Pavia e il Ponchielli di Cremona. È il primo atto della politica delle sinergie tra teatri necessaria a contenere i costi.
OPERE E RISPARMI Per le altre quattro opere - L'Italiana in Algeri di Rossini, La damnation de Faust di Berliotz, L'amico Fritz di Mascagni, il Fidelio di Beethoven - saranno utilizzati gli allestimenti scenici e i costumi del teatro. Previsto un risparmio anche con l'azzeramento dell'utilizzo dei musicisti aggiunti, grazie alla scelta di opere per le quali sono sufficienti gli orchestrali in organico al teatro.
I RISPARMI Per fare un raffronto con gli anni passati, la spesa per i direttori d'orchestra cala da 524.269 a 255.500 euro, quella per i registi da 154.000 a 53 mila mentre le compagnie di canto che costavano 1.285.165 euro ne costeranno 824.250. E ciò anche grazie alla contrattazione diretta con gli artisti, cioè senza la mediazione delle onerose agenzie.
Oggi, giorno dell'approvazione del bilancio da parte del cda, si conoscerà anche l'entità dei compensi di Soudant e Cuccia.
GIALLO PIETRANTONIO Il documento contabile non sarà firmato dal sovrintendente Maurizio Pietrantonio. Con una disposizione protocollata il 24 dicembre, il sindaco ha avocato a sé tutti gli atti della Fondazione, inibendo esplicitamente il sovrintendente. Due le interpretazioni del provvedimento: la prima è che sia un'estromissione definitiva, ma non avrebbe senso visto che per dare l'addio al violinista campano sarebbe sufficiente accogliere le sue dimissioni oggi e poi votare il bilancio. La seconda è che il sindaco intenda prendersi le responsabilità delle firme dei contratti con gli artisti e del bilancio proteggendo un debole Pietrantonio, che a questo punto non andrebbe via in tempi brevi. Certo è che il 22 dicembre scorso, nel corso di una riunione con Soudant e Cuccia, Pietrantonio si è sentito male e da quel momento nessuno lo ha più visto. L'unica sua traccia è un certificato medico: malato sino al 10 gennaio.
FABIO MANCA

30/12/2010