Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Superpoteri ai sindaci, via libera di Maroni

Fonte: L'Unione Sarda
6 agosto 2008

Sicurezza. Da oggi i primi cittadini avranno poteri di polizia per la repressione della criminalità urbana

ROMA Via libera ai superpoteri ai sindaci. Con lo strumento dell'ordinanza e solo informando in via preventiva i prefetti, i primi cittadini degli oltre ottomila comuni italiani potranno fin da oggi intervenire per «prevenire e contrastare» attraverso divieti e sanzioni quasi tutti gli aspetti relativi alla sicurezza nei loro territori: dalla prostituzione all'accattonaggio, dall'occupazione abusiva di abitazioni al danneggiamento del patrimonio pubblico e privato, dal commercio abusivo a tutto ciò che offenda «la pubblica decenza», dallo spaccio di stupefacenti ai fenomeni di violenza legati all'abuso di alcol.
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, al termine della Conferenza Stato-città, ha firmato il decreto che dà attuazione a quanto stabilito con il pacchetto sicurezza e ha annunciato che alla fine dell'estate sarà firmato con l'Anci un protocollo d'intesa che affida ai sindaci cento milioni da investire gli interventi legati alla sicurezza urbana nel 2009.
Il decreto attuativo è composto da due articoli in cui gli unici paletti per i sindaci sono di fatto rappresentati dalla definizione di incolumità pubblica e sicurezza urbana, dove per la prima si intende «l'integrità fisica della popolazione» e per la seconda «un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale».
È lo stesso ministro a sottolineare che i sindaci avranno «un ampio margine operativo». «Saranno - spiega - protagonisti e non comprimari della sicurezza: ora vediamo se hanno creatività. Mi aspetto ordinanze specifiche». E lo conferma l'Anci che non nasconde la soddisfazione. «Il governo ha accolto la quasi totalità degli emendamenti e delle raccomandazioni che avevamo formulato».
Un primo monitoraggio dei provvedimenti emessi dai primi cittadini verrà fatto dal Viminale e dall'Anci a settembre e servirà anche a verificare quella che Maroni definisce la «collaborazione virtuosa» che dovrà gioco forza istaurarsi tra tutti i soggetti coinvolti: sindaci, prefetti, polizie locali, forze dell'ordine. Ma cosa succede se non si trova l'accordo? «Il prefetto è tenuto a collaborare e far rispettare la legge», ma non ha potere di veto, risponde Maroni, «eventuali contrasti tra sindaco e prefetto dovranno essere definiti nell'ambito del comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico».
E loro, i supersindaci, che dicono? Il primo cittadino di Milano Letizia Moratti si è detta «molto soddisfatta» anche per l'annuncio dello stanziamento di cento milioni, così come il sindaco di Verona Tosi che parla di fatto «enormemente positivo».
Massimo Cacciari e Sergio Chiamparino sottolineano invece che nel provvedimento non c'è nulla di nuovo ma che servono i fondi per metterlo in pratica. «Sono cose che già si sapevano - dice il primo cittadino di Venezia - non ci hanno appuntato nessuna stella da sceriffo e se non ci danno uomini e mezzi, come fatto fino ad oggi, andremo avanti tra sussurri e grida».
«Il decreto va bene - aggiunge il sindaco di Torino - purchè ci diano le risorse per attuare i provvedimenti perchè è inutile concedere più poteri ai primi cittadini se poi mancano gli uomini alle forze dell'ordine o non c'è la benzina per le volanti della polizia».
Più o meno gli stessi concetti espressi, con parole più dure, dal sindaco di Bolzano. «Quanto detto dal ministro Maroni è solo una presa in giro - tuona Luigi Spagnoli, del Svp - perchè non ha senso dare nuove attribuzioni senza i mezzi economici per renderle operative».
Soldi o no, da oggi ognuno potrà passare all'azione: e Milano sta già pensando di aumentare le multe per i clienti delle prostitute.

06/08/2008