Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Perché non un sindaco donna?

Fonte: L'Unione Sarda
20 dicembre 2010

Elezioni a Cagliari: cambio di genere
di Maurizio Ciotola
Ormai si avvicinano le elezioni comunali per la città di Cagliari, c'è un gran movimento tra le organizzazioni politiche, che sono ben altra cosa rispetto ai partiti così come li abbiamo accettati, concepiti e individuati nella stessa Costituzione, quali soggetti rilevanti per la democrazia.
Questi nuovi soggetti, nati dalla mutazione dei caratteri essenziali su cui erano centrati i partiti, hanno annullato la peculiarità centrale nonché la ragion d'essere del loro esistere, cioè luoghi di elaborazione e attuazione di un progetto politico e sociale delineato dagli attori del partito medesimo. Oggi possiamo ragionevolmente assistere ad un loro allineamento prossimo alla sudditanza, che non trova differenze nell'intero panorama politico, per cui i programmi vengono delineati e definiti da altri ed effettivi centri di potere, altrimenti impossibilitati nell'attuarli.
Queste organizzazioni politiche, definite “cartel party”, si attivano in occasione delle elezioni, raccolgono consensi basandosi su operazioni di marketing, intersecando domande e offerte, al pari di un mercato delle merci, con un essenziale distinguo, per cui queste domande non corrispondono alle vere esigenze del cittadino, ma sono veicolate da organizzazioni mediatiche, sociali e culturali funzionali al clientelismo esistente. È doloroso scoprire che l'assetto formalmente definito oggi come democratico, per la mera rispondenza scaturita da altrettanto formali interpretazioni accademiche, di fatto formalizza l'estromissione del cittadino rispetto al contesto sociale e politico in cui vive. Questo avviene anche attraverso plurimi livelli di azione sovrapposta o parallela, espletati da parte di molteplici ruoli istituzionali, definiti nella loro organicità da modelli burocratici la cui intrinseca inefficienza contribuisce ad allontanare il cittadino dalle istituzioni.
Assistiamo ad un fare politica attraverso annunci, oltre che a “programmi” somiglianti ad elencazioni di intenti, quasi sempre incoerenti e soprattutto privi di una cronologia che determini la loro attuazione. In questi “cartel party” i candidati non sono mai frutto di una mediazione democratica o meritocratica, scaturita dal loro interno o al più indicata dai cittadini, ma frutto di equilibri di potere che tendono a mantenere lo status quo, privando la collettività della necessaria progressione.
Cagliari il prossimo anno vedrà concorrere per lo scranno più alto e politicamente più forte, quello del sindaco, più candidati con più liste, il cui numero e presenza sottrarrà ai candidati delle due liste, più folte e potenti, voti utili per la vittoria e per l'ingresso in Consiglio. Le aree Pd e Pdl affronteranno questo confronto puntando sui rispettivi candidati, rigorosamente di genere maschile, relegando le donne a posizioni nelle liste collegate o sostenitrici, privandole della legittima opportunità di partecipare alla corsa per il ruolo di sindaco.
Se mettiamo insieme le ampie e molteplici dichiarazioni rilasciate dai politici in carica in merito al problema delle pari opportunità, rileveremo il loro continuo addebitare sempre a qualcun altro la responsabilità di questa mancata affermazione, a cui di volta in volta vengono richiamate ulteriori opzioni legislative e normative per rendere possibile ciò che loro stessi continuano a rendere impossibile.
Analizzando metricamente la presenza femminile nelle giunte regionali o comunali e nei loro rispettivi Consigli e l'effettiva rilevanza in termini di potere di delega, non troviamo alcuna differenza confrontando le diverse categorie politiche, nel misurare il reale potere delegato. Dovremmo chiederci perché non riusciamo a comprendere che il salto di paradigma necessario per superare l'attuale crisi socio-politica, da cui deriva quella economica, passa attraverso una condivisione dello scettro di comando non solo tra uomini e donne, ma tra tutti i soggetti della società, non più riducibili a mere categorie di massa indefinita, ma quali attori essenziali nella formazione della società di questa Repubblica. Ancora, qual è il timore che impedisce alle coalizioni politiche di individuare per le prossime elezioni comunali di Cagliari delle donne quali candidati al ruolo di sindaco, imprimendo di fatto una svolta a questo vetusto e bloccato sistema?

18/12/2010