Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un bando per il nuovo sovrintendente

Fonte: L'Unione Sarda
9 dicembre 2010

Teatro lirico. Il nuovo numero uno della Fondazione sarà scelto con una gara pubblica

E Maurizio Pietrantonio corre per il Comunale di Bologna

Il sindaco chiede di rimuovere gli striscioni dalla facciata del teatro. I sindacati: lo faremo quando l'addio del sovrintendente sarà formalizzato.
Il nuovo soprintendente del Lirico sarà scelto attraverso un bando pubblico. Il sindaco Emilio Floris lo ha detto martedì al Consiglio comunale e ai dipendenti del teatro che hanno assistito alla seduta. Sarà il consiglio di amministrazione a ufficializzare la decisione nella riunione della settimana prossima (il giorno è da stabilire) nel corso della quale i sei membri accetteranno col loro voto le dimissioni di Maurizio Pietrantonio.
Il bando rappresenta oltreché una decisione formalmente corretta, la soluzione migliore per pescare il nuovo numero uno del Comunale in un bacino più ampio. Inoltre, essendo ciò che sindacati hanno sempre richiesto, consente di rasserenare ulteriormente i rapporti con i dipendenti. Il problema riguarda i tempi? Un bando è compatibile con l'esigenza del Lirico di avere una dirigenza (mancano anche direttore artistico, amministrativo e del personale) operativa in tempi rapidissimi, considerato che c'è da approntare la stagione 2011 e da approvare il bilancio?
DESTINAZIONE BOLOGNA A proposito di bando, Pietrantonio ha partecipato a quello per la scelta del nuovo soprintendente del teatro Comunale di Bologna. La sua candidatura è stata presentata un mese fa, segno che il violinista campano si è preso il sicuro. Nella città felsinea, Pietrantonio è in concorrenza con nomi importanti, ma è tra gli aspiranti che hanno i titoli (almeno cinque anni di soprintendenza) per aggiudicarsi il posto più alto al Comunale. Un teatro che vive una crisi peggiore di quella del Lirico: è retto da sei mesi da un commissario, il prefetto Anna Maria Cancellieri, ed ha un deficit di 5,8 milioni.
DIPENDENTI IN FESTA Le dimissioni di Pietrantonio sono state salutate con giubilo dai dipendenti che da due settimane si alternano nell'occupazione del teatro, per i quali il violinista con cattedra ad Avellino è il principale artefice della crisi del Lirico.
Il sindaco Emilio Floris auspica che la tensione si attenui e che scompaiano gli striscioni che da oltre due mesi occupano la facciata dell'edificio di via Sant'Alenixedda. «Serve una distensione, in un momento in cui stiamo giocando una battaglia importante per gli stipendi e le tredicesime dei dipendenti». Per ora i sindacati hanno intenzione di non assecondare Floris, almeno sino a quando l'addio del sovrintendente non sarà formalizzato dal cda.
IL CASO CALDO Intanto continua a suscitare perplessità il caso del direttore amministrativo dimissionario, Vincenzo Caldo, che martedì si è rinchiuso nel suo ufficio e avrebbe «distrutto e portato via alcuni documenti cartacei e altri archiviati nel computer». Atti importanti o effetti personali? È ciò che verificherà il consiglio di amministrazione, in particolare Oscar Serci, il manager che ha avuto dal cda la delega al bilancio. (f.ma.)

09/12/2010