Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Le tribune del Sant'Elia sono agibili Il nuovo stadio? Si faccia fuori città»

Fonte: L'Unione Sarda
4 agosto 2008

La polemica

«Il Sant'Elia non è da buttare. Basterebbe togliere le tribune in tubi innocenti, che sono uno sconcio ed erano provvisorie, e ripristinare i vecchi spalti». Lino Bistrussu (Riformatori) è l'unico esponente della maggioranza ad essersi astenuto in occasione della votazione sull'ordine del giorno della maggioranza che ha dato mandato al sindaco di «porre in essere entro il 30 settembre tutti gli atti al fine di stipulare una convenzione col Cagliari calcio per la costruzione di un nuovo stadio».
Un gesto di dissidenza, il primo da quando è stato eletto, che a molti è parso condizionato da cattivi rapporti personali con il presidente della società rossoblù. Lui smentisce: «Non ce l'ho col Cagliari, anzi ammiro Cellino come imprenditore. Ma ho il dovere di ragionare da amministratore, non da tifoso, e devo tutelare anche i cittadini a cui non frega niente di calcio. Non possiamo regalare un'area che vale 26 milioni di euro perché se estendessimo il ragionamento, dovremmo dare gratis i negozi del Comune ai commercianti o regalare i terreni ai costruttori».
Inoltre per Bistrussu «le gradinate in cemento non sono fuori uso. Mi devono spiegare perché la parte della tribuna centrale esposta a maestrale è agibile e quella dei distinti, non esposta, non lo è». Per l'esponente del Riformatori, in ogni caso, «il nuovo stadio lo farei altrove, non in uno dei posti più belli della città. Del resto tutti gli stadi nuovi sono stati realizzati, o lo saranno in futuro, in periferia o nell'hinterland».

04/08/2008