Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Poetto, il far west delle concessioni

Fonte: La Nuova Sardegna
2 dicembre 2010



La Regione invita ad arrangiarsi, solo un anno di proroga per i baretti



L’EMERGENZA Una soluzione tampone in vista della approvazione del piano di utilizzo del litorale: i dubbi dei gestori

ANTONELLO DEIDDA

CAGLIARI. La Regione sul Poetto: arrangiatevi. Perchè è destinato a finire nel caos il problema delle concessioni dei baretti. Il rinnovo per cinque anni è ritornato in alto mare, mancano il tempo e anche la voglia per farlo. E allora meglio navigare a vista e accontentarsi: tutto come prima e tra un anno si vedrà. Il modo migliore per ipotizzare il far west delle concessioni.
Tutto come prima e probabilmente peggio di prima dunque. Si andrà avanti a tentoni e con la solita soluzione-tampone che consentirà ai baretti del Poetto di potor lavorare come prima per altri dodici mesi, in attesa di un futuro che si praannuncia incerto. Verrà il tempo del Pul, il piano di utilizzo del litorale, e poi quello dei bandi per le concessioni pluriennali, le uniche in grado di dare certezze a chi lavora in un settore, quello balneare, che per inciso dà lavoro a migliaia di persone. Ma il riscio per chi ha investito oggi, sarà quello di non poterlo fare domani, perdendo magari l’attività a vantaggio di chi ha messo più soldi sul piatto delle concessioni. Insomma, il futuro dei baretti è già pieno di problemi.
La Regione ci ha provato, cercando di mettere una pezza alla questione: è stata inviata una circolare dove si chiedeva ai comuni costieri isolani (73) quale fosse lo stato delle cose per quanto riguarda le concessioni, invitando «bonariamente» al rinnoco quinquennale come stabiito da una legge nazionale e facendo persino balenare l’idaa di un commissario ad acta che avrebbe potuto occuparsi della questione in assenza di risposte affermative. Ma è stato fatto tutto in modo tanto pasticciato e soprattutto con tale ritardo da rendere impossibile un intervento. In pratica non ci sono i tempi per agire e c’è l’ordinanza del Tar (no alla proroga di 5 anni, sì a quella annuale) che costituisce un elemento impossibile da superare. Sarebbe possibile un ricorso al Consiglio di Stato ma non c’è la certezza di parlarne prima del 2011, a giochi fati per le concessioni. Ecco dunque l’indicazione: meglio accontentarsi in attesa di tempi migliori. Chi ci rimette è la città estiva, bisognosa di cure. Si era detto che il Poetto avrebeb cambiato finalmente volto, che i servizi sarebbero stati adeguati: non se ne farà nlla. Nessuno porterà a casa niente. I chioschi non sarannp abbattuti e poi ricostruiti come promesso dall’accordo tra i gestori e l’amministrazione comunale: era una scusa per far partire la stagione estiva e superare anche le osservazioni della Procura che minacciava un intervento. Come non si parlerà più nemmeno della conferenza di servizi che avrebbe dovuto riunire intorno ad un tavolo le parti interessate alla rinascita del Poetto, ormai indifferibile. E gli stessi concessionari che oggi magari festeggiano, domani, con la spada di Damocle sulla testa delle rinnovo della concessine, non vivranno in pace: chi dice che tra un anno saranno gli stessi a gestire il chiosco dove hanno lavorato per anni e nel quale hanno investito soldi?
La Regione non può far nulla, dal Comune non arrivano notizie e da oggi si procede vista. Il Sib, il sindacato italiano balneare che riunisce i gestori dei baretti, per bocca del presidente Alberto Bertoloti riconosce il momento difficile: «Il timore che il Comune di Cagliari non intervenisse era reale e le più fosche previsioni si sono avverate. I dubbi sono rimasti tutti, si lavora tranquilli per una stagione ma che accadrà tra un anno?». La speranza è che nel giro di qualche mese finalmente il Pul veda la luce. Poi, dovranno essere organizzati i bandi per le concessioni pluriennali ai quali - sia detto per inciso - tutti potrano concorrere. Sib e gestori sperano che nel bando prossimo venturo sia dato giusto spazio alla professionalità e che l’eventuale giusto indennizzo che l’eventuale subentrante dovrà dare venga legato all’effettivo valore commerciale del baretto. Ma questo è un altro discorso.