Rassegne. Dal primo al 5 dicembre, al Ghetto di via Santa Croce a Cagliari, in scena“Visioni di normale follia tra arte e letteratura”
La pazzia? Un fuori luogo che si insinua nel quotidiano denudando un disagio e annunciando un paradosso di una società follemente normale. Ci voleva una rassegna, dal primo al 5 dicembre, fatta di incursioni narrative per diseppellire la follia, mostrando l'inquietudine dello sguardo che arte e letteratura riservano, facendo spostare il confine della follia in altri territori. Al Ghetto di via Santa Croce (il civico è il 18), a Cagliari, si aprono cinque giorni e cinque incontri a Cagliari, tra musica, poesia, fotografia, cinema, architettura e teatro. Titolo dell'iniziativa, rigorosamente a ingresso libero? Pazza idea. Visioni di normale follia tra arte e letteratura per l'organizzazione dall'associazione Presìdi del libro della Sardegna e l'ideazione e progettazione di Emilia Fulli e Mattea Lissia.
Arrivano la documentarista Alina Marazzi e lo scrittore e cantautore Marco Rovelli, nelle prime giornate. Gli altri ospiti sono l'urbanista Paolo Berdini e l'architetto Gianni Biondillo e ancora, per ripercorrere l'opera della poetessa Antonia Pozzi, la scrittrice Graziella Bernabò e la regista Marina Spada. Tutti e tutte con il compito di portare al pubblico le proprie visioni critiche all'interno di una manifestazione sostenuta dalla Regione autonoma della Sardegna e dalla Fondazione Banco di Sardegna e realizzata in collaborazione con il Consorzio Camù, la libreria Primalibri e il Ristorante 51. Perché, pensano gli organizzatori, lo spirito critico serve eccome, per dissipare ignoranza e ipocrisia in un Paese dove si può morire per lavoro o per toccarvi il suolo in cerca di lavoro, dove i rapporti si dissolvono in città che diventano sempre più non-luoghi.
Il programma si apre mercoledì primo dicembre, a partire dalle 21 (orario identico tutte le sere) con Un posto nel mondo , conversazione condotta dalla psichiatra Giovanna del Giudice con Alina Marazzi, regista di premiati documentari quali Un'ora sola ti vorrei , storia intima di malessere femminile che sarà proiettato al termine degli interventi.
La giornata di giovedì 2 dicembre è quella di Voci dall'oblio con Marco Rovelli, scrittore e musicista balzato alle cronache scrivendo per Rizzoli Lager italiani , reportage sui centri di permanenza temporanea. Nel capoluogo sardo presenta il nuovo progetto LibertAria , in cui fa confluire nelle storie cantate i temi affrontati anche negli altri libri ( Servi , scritto per Feltrinelli nel 2009 e Lavorare uccide , Bur 2008): migranti e morti sul lavoro.
Protagonisti, venerdì 3, Saverio Tommasi e il teatro civile nei misfatti del Circo delle verità. La realtà delle barbarie quotidiane , un'intervista del giornalista Marco Dotti grande esperto del teatro novecentesco. Pazzi senza terra è la serata di sabato 4 condotta da Giorgio Todde, presidente dell'associazione Presìdi del Libro della Sardegna, e incentrata sulle città come luoghi di smarrimento del valore della collettività. Se ne parla con l'urbanista Paolo Berdini (è autore per Donzelli del libro La città in vendita. Centri storici e mercati senza regole ) e l'architetto Gianni Biondillo che con Guanda ha pubblicato nel 2008 Metropoli per principianti .
L'ultimo appuntamento del 5 dicembre è totalmente dedicato alla poetessa e fotografa morta suicida Antonia Pozzi, apprezzata da Eugenio Montale. Ne parlerà la sua biografa Graziella Bernabò con la curatrice degli scritti Onorina Dino e Marina Spada, regista di Poesia che mi guardi film presentato al Festival di Venezia nel 2009 e ispirato alla figura della poetessa. Poesia che mi guardi si proietta a chiusura della manifestazione che intende volgere uno sguardo sulla contemporaneità partendo dal passato e scovandoci in mezzo intellettuali senza tempo.
MANUELA VACCA
28/11/2010