Teatro lirico. A pochi giorni dall'incontro tra i dipendenti e il nuovo cda

A pochi giorni dall'incontro tra l'assemblea dei lavoratori e il consiglio di amministrazione (convocato per mercoledì) riesplode la polemica tra sindacati e soprintendente del teatro lirico. Ad innescarla, secondo Cgil, Cisl, Snater e Css, è stato Maurizio Pietrantonio che in un'intervista televisiva ha dichiarato che «alcuni sindacati lo hanno contestato in modo strumentale».
«Dimentica che i sindacati che lo contestano sono quattro su sette e rappresentano la maggioranza dei lavoratori. E scorda anche che sette sindacati su sette lo hanno sfiduciato e ne hanno chiesto le dimissioni», ricorda Annalisa Pittiu parlando a nome di Cgil, Cisl, Snater e Css. «Accadde a ottobre 2009 e a febbraio 2010 e le motivazioni sono quelle più volte rese pubbliche: scarsa chiarezza sui debiti, bilancio in deficit, tagli alla programmazione e mancanza di un serio piano industriale». Per i sindacati «Pietrantonio ha sempre millantato piani di rilancio senza mai mantenere le promesse, continua a dare i numeri e non dice che la Provincia non verserà gli 850 mila euro di contributo che sono stati messi a bilancio. Tutto questo», conclude Pittiu, «non è strumentale ma sarà alla base del confronto della settimana prossima».
LA UIL: IMMOBILISMO Anche la Uil, che ha posizioni critiche ma differenti da quelle delle altre sigle, sostiene che «il nuovo corso è partito con il piede sbagliato» ed esprime «preoccupazioni per l'immobilismo in cui versa il teatro» e per la decisione della Provincia di non versare più il contributo. «Il 16 novembre si sarebbe dovuto aprire il tavolo negoziale con la presentazione del piano industriale», accusa il leader Slc Tonino Ortega. L'incontro è saltato per l'impedimento di un sindacato, «ma, nonostante l'urgenza, non è stato subito riconvocato. Si continua a perdere tempo lasciando il teatro in un limbo pericoloso».

21/11/2010