Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rifiuti, Cagliari città più cara d'Italia

Fonte: L'Unione Sarda
16 novembre 2010

Igiene del suolo. E intanto si va verso la nona proroga della gestione del servizio
Giagoni: «Lo smaltimento costa troppo». Acqua nella media
A Cagliari una famiglia paga in media 330 euro all'anno contro i 130 di Campobasso.
Prima. Anche città come Milano, Palermo, Torino e Bologna arrivano dopo. La Tarsu - tassa per i rifiuti solidi urbani - di Cagliari è la più cara d'Italia: 330 euro all'anno, contro i 130 di Campobasso. A dirlo è uno studio dell'osservatorio Indis Unioncamere, che riunisce tutte le Camere di commercio italiane. Per ora si tratta solo di «anticipazioni» su un «monitoraggio in corso», riferito al biennio 2008/2009. E ristretto a 50 capoluoghi di provincia, circa il 30 per cento della popolazione. La difesa dell'assessore alla Pianificazione dei servizi Gianni Giagoni parte proprio da qui: «Abbiamo la Tarsu più alta d'Italia? Non è detto: lo studio censisce solo la metà dei capoluoghi, dunque non è completo». Non solo: «La ricerca si riferisce anche al 2008, anno in cui abbiamo iniziato la raccolta differenziata. Il costo del servizio due anni fa era decisamente più alto, perché riciclavamo solo il 6 per cento dei rifiuti. Quindi dovevamo smaltire il 94 per cento di quanto raccolto. Ora, con l'aumento della differenziata, è diminuita la quantità di rifiuti da distruggere. Ecco perché invito sempre i cittadini a rispettare le regole della raccolta: conviene soprattutto a loro». Il costo dell'acqua invece è nella media: 197 euro per 160 metri cubi all'anno. Qui è Firenze ad avere la maglia nera (317 euro), mentre a Milano il servizio costa 81 euro.
IL CONFRONTO Ma ogni provincia ha condizioni diverse. «Fare una comparazione è difficile», dice Giagoni. «Un esempio? Lo smaltimento a Cagliari costa 130 euro più Iva a tonnellata. Nei comuni del nord per la stessa quantità si spendono 60 euro. E poi: gli altri capoluoghi esaminati sono nelle stesse condizioni? Purtroppo noi abbiamo un servizio che deve essere programmato per 400 mila persone e non si può limitare ai 160 mila residenti. Certo: mi dispiace che la Tarsu sia così elevata. Ma se gli incivili dell'hinterland, che sono solo una piccola parte dei cittadini che abitano vicino a Cagliari, lasciassero i rifiuti nei propri comuni, sarebbe meglio». Ieri mattina gli agenti del corpo di polizia municipale hanno multato un uomo di Nurallao: svuotava quattro bustoni dell'immondezza nei cassonetti di viale Monastir.
APPALTO Nel frattempo il Comune naviga verso la nona proroga della gestione del servizio di raccolta. Il 31 dicembre scadrà l'ultimo rinnovo accordato alla De Vizia, e il direttore del servizio Igiene del suolo Guglielmo Carletti a fine ottobre ha ricordato - in una lettera inviata a sindaco, Prefettura, Regione, ministero dell'Ambiente, Protezione civile e Presidenza del Consiglio - che la gara di due anni non potrà essere aggiudicata prima della prossima primavera. E che dunque si dovrà procedere con l'ennesima proroga. «Il 15 dicembre si apriranno le buste», spiega Giagoni. «Ma non è colpa nostra se ad agosto la gara è andata deserta. Anzi: l'unico partecipante ha fatto un'offerta al ribasso. Non possiamo fare di più».
Dunque il rinnovo temporaneo alla De Vizia sembra inevitabile. «Sarà il sindaco a ordinare la proroga». Della questione è già stata investita la Corte dei conti: a febbraio un gruppo di consiglieri di centrosinistra inviarono alla Procura regionale una denuncia, dove segnalavano «le persistenti criticità e anomalie relative alle modalità di concessione del servizio di raccolta dei rifiuti nel Comune di Cagliari». Nel documento si ricordava anche «l'elevata frequenza del ricorso a procedure non concorsuali, e l'onerosità dei contratti».
MICHELE RUFFI

16/11/2010