Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Pili: «Il ministro revochi il vincolo minerario»

Fonte: La Nuova Sardegna
15 novembre 2010

Conferenza stampa ieri mattina del deputato Pdl davanti al cantiere bloccato: la strada doveva attraversare il canyon di Tuvixeddu



«Illogico e illegittimo tutelare una cava scempio del territorio fermando un’opera necessaria»




ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. La strada est-ovest che dovrebbe attraversare Tuvixeddu sotto il canyon è un’opera pensata in tempi lontani per allentare la morsa del traffico, il vincolo minerario che dall’8 luglio scorso blocca i cantieri è solo la trovata estrema per favorire altri interessi privati.
E’ questo in estrema sintesi il pensiero del deputato PdL Mauro Pili che ha presentato un’interrogazione al ministro dei Beni culturali Bondi e gli chiede anche di revocare in autotutela quel vincolo che il deputato, ieri, davanti alla strada lasciata a un quinto del suo tracciato, in una conferenza stampa ha definito «folle», perché illogico e illegittimo. Pili ha mitragliato una quantità di argomenti contro il vincolo «inventato» dalla direzione regionale dei beni culturali e dalla soprintendenza perché a Tuvixeddu «non c’è mai stata una miniera» e quindi oggi non c’è l’archeologia industriale tipica di quei paesaggi, bensì è ben visibile «lo scempio» lasciato da una cava, «cava, non miniera». Bloccare l’asse est-ovest, che doveva intersecare l’asse mediano all’altezza del Brotzu e arrivare dall’altra parte, fino alla strada di San Paolo, significa soffocare il cuore di Cagliari. Secondo Pili significa anche impedire che si realizzi il parco archeologico di Tuvixeddu («50 ettari di parco in centro città») e quindi si abbandona la famosa necropoli. Si sa: le due opere, certo non di utilità esclusiva del complesso immobiliare di Coimpresa, fanno parte del pacchetto che dà vita all’insediamento residenziale a ridosso della necropoli. «Sono tutte opere che fanno parte di un piano integrato d’area del 1996 - ha ricordato Pili - senza il privato, il pubblico non avrebbe avuto i fondi per strada e parco». Pili ha stigmatizzato la parzialità di «certi ambientalisti» che non hanno proferito verbo, invece contro l’insediamento immobiliare nell’ex Fas di Elmas, dove c’è una «situazione ambientale disastrosa» e l’insediamento è a ridosso dello stagno, che è un Sic, sito di interesse comunitario.



Inoltrato il 25 ottobre il ricorso del Comune


CAGLIARI. Con il deputato Mauro Pili c’erano anche il consigliere comunale PdL Maurizio Porcelli e il vicepresidente del consiglio provinciale Alessandro Sorgia. Il Comune ha presentato ricorso contro il vincolo minerario il 25 ottobre scorso, Pili ha notizia che la Regione lo stia preparando, ma secondo il deputato il ministro deve revocare il vincolo «per evitare che lo Stato sia chiamato a pagare i danni per il blocco dei cantieri». Porcelli: «Richiederemo un commissariamento ad hoc». Sorgia: «Chiederemo al presidente della Provincia di prendere posizione sul collegamento est-ovest della città». (a.s.)


Gregorini, Polo Civico

«Scandalo parco: è vero che c’è ma è colpa nostra»




CAGLIARI. Il presidente del Polo Civico Antonello Gregorini: «Si apprende che l’Onorevole Pili paventa la volontà di forze, non ben definite, che mirano a bloccare lo sviluppo della città a favore di altre aree. Alcune delle argomentazioni sui fatti di Tuvixeddu sono condivisibili, come lo scandalo di un Parco Archeologico bloccato da 5 anni, ma anche delle altre opere dell’accordo di programma. Nella polemica di un osservatore “esterno alla città”, come Pili, manca, però, la dimensione strategica e il riconoscimento che il blocco è venuto da incapacità e litigiosità degli stessi cagliaritani e delle loro classi dirigenti, non dall’esterno. La ricerca di un agente esterno non aiuta: saremo e siamo noi cagliaritani responsabili del nostro destino».