Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Vincolo a Tuvixeddu ecologisti contro Pili «Tutelare il canyon»

Fonte: La Nuova Sardegna
15 novembre 2010




Il deputato del Pdl: «Legambiente difende un volgare degrado»

CAGLIARI. Su Tuvixeddu il botta e risposta tra Legambiente e Mauro Pili finisce quasi con insulti. Gli ecologisti criticano il deputato Pdl, contrario al vincolo minierario sul canyon che lambisce il complesso punico-fenicio. «Pili ignora il Codice del paesaggio» tuona il presidente Legambiente Vincenzo Tiana. «I signori di Lega ambiente tutelano volgare degrado», è la risposta. Ma sulla necropoli sarà il Tar, il 17 dicembre, a dire l’ultima parola.
L’interrogazione dell’esponente Pdl al ministro ai Beni Culturali Sandro Bondi per eliminare il vincolo sul canyon ha sollevato un vespaio. Soprattutto nella parte che bolla il percorso come una “cava” che contribuisce a creare lo «scempio del territorio». Legambiente salta su tutte le furie, il Gruppo d’Intervento Giuridico segue a ruota. «Ci meraviglia che venga da lui ignorato proprio il Codice del paesaggio, approvato dal parlamento nel 2004, legge successiva e sovraordinata rispetto all’ accordo di programma del 2000» - che consente l’edificazione a Nuove Iniziative Coimpresa (Gruppo Cualbu) - si legge nel comunicato di Tiana. Per Legambiente, più «offensivo» è la sollecitazione alla nomina di un commissario straordinario, manco si dovesse «intervenire su una calamità naturale». E chiede invece l’interessamento da parte di Cappellacci. Pronta la replica di Pili, che considera inconsistente il vincolo minerario perché in quell’area non vi è mai stata attività estrattiva. «Legambiente confonde le cave con insediamenti minerari che bloccano il futuro di Cagliari. Sorprende che pseudo-tutori dell’ambiente continuino a difendere vincoli pretestuosi che producono solo un risultato: far morire il parco archeologico e favorire il degrado dei due colli». Il portavoce del Gruppo d’intervento giuridico-Amici della terra, Stefano Deliperi, definisce «incredibili» le dichiarazioni del deputato, «in favore di progetti di viabilità d’interesse fortemente privatistico». Poi l’affondo sul suo passato da presidente della Regione: «Non ricordiamo alcuna sua attività in merito alla bonifica ambientale dell’area industriale dismessa dell’ex F.A.S., a Elmas, nè una sua opposizione a qualsiasi ipotesi speculativa. Attendiamo sue altrettanto energiche prese di posizione in merito alle recenti immaginifiche iniziative immobiliari nel territorio comunale della sua Iglesias, a Nebida, ovvero sull’inquinamento da metalli pesanti derivante dalla miniera di Furtei».
L’intenzione dell’ex direttore regionale del paesaggio Elio Garzillo e condivisa dal successore, Maria Assunta Lorrai, era quella di arginare la cementificazione ai bordi della necropoli, benedetta con accordo di programma del 2000, salvando il canyon. Ma escludendo dall’intervento edilizio quella gola, molto suggestiva, si blocca il raccordo asse mediano est-ovest, tra il Brotzu fino alla strada di San Paolo.