Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Smonteremo le insegne e le porteremo in Municipio»

Fonte: L'Unione Sarda
15 novembre 2010

Caro imposte. Nuova replica alla proposta del Comune
Commercianti sul piede di guerra: se il Comune non concederà la sospensione dei pagamenti lunedì i negozianti spegneranno le insegne, le smonteranno e le poteranno davanti al Municipio.
S'inasprisce la protesta dei commercianti contro la tassa sulle insegne. Se il Comune non concederà la sospensione dei pagamenti in attesa di nuove misurazioni, lunedì i negozianti spegneranno le insegne, poi le smonteranno e le accatasteranno per protesta davanti al Municipio.
LA PENALE Le richieste di pagamento sono state inviate a 5mila esercenti dall'Aipa (società che gestisce per conto del Comune la riscossione). Chi non pagherà entro lunedì subirà l'applicazione di una penale del 200 per cento. Confesercenti, Confcommercio, Cna, Api Sarda, Casartigiani e Federalberghi, unitamente all'Aifil (i fabbricanti di insegne luminose), hanno sollecitato il Comune a procedere in via cautelativa alla sospensione del pagamento, ma la richiesta non è stata ancora accolta. Ieri i rappresentanti dei commercianti si sono riuniti all'hotel Caesar's per fare il punto.
SENZA SEGUITO «Martedì», afferma Alberto Lai (Aifil), «il Consiglio comunale ha approvato la mozione che impegna sindaco e giunta alla sospensione». «In concreto, però, non è stato fatto niente», spiega Roberto Bolognese (Confesercenti). «Così il tempo è scaduto e noi non abbiamo avuto una risposta chiara dal Comune. I nostri associati sono infuriati, la situazione rischia di degenerare». «Il sindaco», tuona Mario Stevelli (Api Sarda), «deve assumersi l'onere di annullare le cartelle. Non è concepibile che il Comune risani i bilanci togliendo soldi non dovuti ai commercianti in un momento di crisi». «Spegneremo le insegne», minaccia Giuseppe Scura (Confcommercio), «listeremo a lutto le vetrine, faremo volantinaggio per informare la gente di ciò che stiamo subendo».
LA REPLICA L'assessorato alle Finanze ha individuato nell'accertamento con adesione l'unica misura utilizzabile. In poche parole ogni commerciante dovrebbe andare nella sede dell'Aipa e dichiarare che la cartella è sbagliata. «La semplice sospensione», spiega l'assessore Antonello Melis, «avrebbe soddisfatto solo in parte le esigenze dei contribuenti perché non avrebbe inciso sul decorso dei termini per un eventuale ricorso. L'accertamento con adesione rappresenta quindi l'unica strada percorribile per sospendere il pagamento senza pregiudicare, in caso di mancato accordo, la possibilità di un contenzioso». Ma i commercianti non sono d'accordo. «Non ci sono i tempi per procedere come vuole l'assessore», sostiene Bolognese. «La scadenza è la settimana prossima e le cartelle sono migliaia».
PAOLO LOCHE

13/11/2010