Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lirico, sciopero con finale amaro

Fonte: La Nuova Sardegna
10 novembre 2010



I sindacati protestano contro la gestione Pietrantonio ma il Cda lo conferma



«Il dirigente non investe né ha progetti Non è adeguato a fronteggiare i tagli statali»

ELENA LAUDANTE

CAGLIARI. Di certo non si aspettavano una nomina in prima convocazione del Cda, tantomeno proprio il giorno di uno sciopero improvviso e molto sentito. Invece i sindacati che protestavano contro il rischio di una nuova stagione firmata dall’ex sovrintendente Maurizio Pietrantonio, hanno ingoiato fiele: mentre loro protestavano, lui veniva confermato.
Mortaretti, mestoli per battere padelle da cacerolazos argentini, cartelli poco equivoci: «Non vogliamo fare la fine di Pompei», ovvero non lasceremo che arte e occupazione soccombano alla ragion di Stato dei tagli ministeriali. Per tutta la mattina di ieri i lavoratori del Lirico, hanno picchettato il Teatro. Ma la manifestazione del centinaio di dipendenti, in via Sant’Alenixedda e poi davanti al Comune, non ha sortito alcun effetto. Se non quello insperato: la conferma alla guida del Lirico di Maurizio Pietranonio, sulla poltrona da sovrintendente da sei anni. I sindacati, che lo definiscono «inadeguato», annunciano mobilitazione permanente e battaglia giudiziaria, come un possibile ricorso al Tar: «Abbiamo dubbi sulla legittimità della costituzione del Cda e della sua composizione, ma soprattutto sulla nomina avvenuta nel corso della seduta di insediamento in violazione dello statuto», era la posizione di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Snater e Css, comunicata in serata, dopo la notizia sulla decisione del Cda. Sentito al telefono Pietrantonio, 55 anni, al terzo mandato, si è detto possibilista: «Siamo aperti ai suggerimenti. Sono disponibile ad incontrare i sindacati anche entro la prossima settimana». Non è chiaro quanto realmente accetterà il contributo e i suggerimenti dei lavoratori.
Le ragioni della protesta. Il perché di tanta avversione lo spiega Roberto Camarra, segretario della Slc-Cgil, alla manifestazione prima delle 12, orario della votazione in Cda. «Se Pietrantonio è stato inadeguato prima, lo sarà ancora di più adesso che il ministero dei Beni Culturali ha tagliato i fondi a tutte le fondazioni d’Italia. Del debito pregresso di 25 milioni non è riuscito a risanare un euro». Meno fondi equivalgono al rischio di tagli al personale, che già hanno penalizzato i lavoratori precari. «Abbiamo chiesto di avviare un’operazione di marketing finanziata dall’Unione europea, di rilanciare il decentramento (le trasferte fuori dalla provincia) in occasione della stagione turistica che invece è stato tagliato», ha ricordato la rappresentante della FiStel-Cisl, Annalisa Pittiu. «Invece - per Peppino Corronca, Snater - per il 2011 non abbiamo neanche la programmazione della stagione lirica. E noi siamo il Teatro lirico!». Alla base di tutto c’è una questione tecnica: i finanziamenti vengono stanziati dal ministero in ragione del punteggio accumulato in base a quantità e qualità delle messe in scena. Tutti concordano su un metodo alternativo di selezione: «il sovrintendente non dovrebbe essere scelto con selezione pubblica per titoli e progetti».
Lo schiaffo. In serata, quando la nomina da indiscrezione è divenuta realtà, il biasimo dei sindacati si è spostato sul Cda, che ha votato Pietrantoni nella prima seduta, sbattendo sostanzialmente la porta in faccia a chi manifestava: «Una dimostrazione di poca lungimiranza, di indisponibilità ad ascoltare il grido di dolore lanciato dai lavoratori del lirico che ormai da mesi manifestano la necessità di un cambio di passo, di un cambio di governo».
Il sovrintendente.Pietrantonio ha annunciato di voler lasciare aperto uno spiraglio: «Da parte mia non c’è alcuna forma di chiusura ad incontrare i sindacati». Il sovrintendente non accetta critiche sui conti. «Il Lirico di Cagliari, unico in Italia, ha chiuso gli ultimi 6 bilanci in pareggio. Il debito di 25 milioni che ho trovato è stato ridotto di 1 o 2 milioni». Ma per quest’anno si prevede un buco di bilancio di quasi due milioni.
La Provincia. Intanto Graziano Milia ha annunciato che la Provincia (socio della Fondazione, come Comune, ministero e Regione) sta valutando il da farsi. «La situazione continua a essere complicata e in questi giorni ho avviato diversi contatti» ha detto Milia rispondendo al consigliere Omar Zaher, dell’Italia dei Valori.