Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tassa sulla pubblicità, pronti i ricorsi

Fonte: L'Unione Sarda
9 novembre 2010

La vertenza. Si inasprisce la battaglia sulle ingiunzioni agli imprenditori. Comune a caccia di 3,2 milioni di euro
L'assessore Carta: si sospenda la riscossione e si discuta
Aifil, Confesercenti, Confcommercio, Casartigiani, Federalberghi, Api sarda, Cna hanno dato mandato a uno studio legale milanese di tutelarli in sede giudiziaria. Ma prima si cerca la strada del dialogo.
Il record è di un negozio di via Calamattia: 23 mila euro, se paga subito. Altrimenti fanno 50 mila euro. C'è chi dovrà versare “solo” 12 mila euro, chi cinquemila, chi duemila. C'è una certezza: la somma aritmetica degli importi richiesti dall'Aipa per l'imposta sulla pubblicità dovrà essere di 3,26 milioni di euro, cioè la cifra che il Comune ha già inserito nel bilancio di previsione 2010 alla voce imposta sulla pubblicità.
TRE MILIONI Nelle scorse settimane la concessionaria dei servizi di accertamento e riscossione dell'imposta comunale sulla pubblicità ha spedito alle imprese della città migliaia di ingiunzioni sull'imposta del 2009, maggiorata della sanzione amministrativa del 200%, e per quella del 2010. Un'imposta contestatissima dai commercianti, che hanno annunciato migliaia di ricorsi se le ingiunzioni non saranno sospese e che oggi manifesteranno davanti al Municipio in occasione della discussione di una mozione sull'argomento in Consiglio comunale (alle 18).
Del resto quella attuata dall'Aipa, che dal maggio del 2009 e sino al 2012 gestirà la partita, è una rivoluzione. Se prima, con la Gestor, i commercianti cagliaritani non pagavano le insegne sino ai cinque metri, ora pagano tutto. Ma proprio tutto. Dall'insegna luminosa alla vetrina con i libri, dai cartelli di pochi centimetri esposti all'interno delle attività alle vetrofanie. Per arrivare agli orari di apertura e chiusura del negozio. L'Aipa, visto che il vecchio gestore, in causa col Comune per importi contesi, ha “sequestrato” tutto l'archivio, ha rifatto le misurazioni in tutti i negozi. Ed ha emesso gli avvisi.
L'ASSEDIO «Siamo sotto assedio», denuncia Roberto Bolognese, leader provinciale di Confesercenti. L'assessore comunale al Bilancio ha avviato una trattativa. «Siamo sulla buona strada», ha rivelato Antonello Melis. «Ci ha proposto solo l'attenuazione della sanzione», rivela Bolognesi. «Noi chiediamo la sospensione in attesa di verificare se ci sono, come noi riteniamo, errori palesi. Poi pagheremo. Trattare con questa spada di Damocle è impossibile».
I DUBBI DI CARTA Un principio condiviso dall'assessore comunale alle Attività produttive Paolo Carta. «Chiarisco, la competenza non è mia», premette. «Ma siccome si tratta di attività produttive io pongo un quesito: perché non concedere agli imprenditori una proroga dei termini di pagamento e nel frattempo ci si mette attorno a un tavolo per verificare se le rivendicazioni e le perplessità di tanti commercianti sono corrette?».
MIGLIAIA DI RICORSI In attesa di risposte, tutte le associazioni di categoria, Aifil, Confesercenti, Confcommercio, Casartigiani, Federalberghi, Api sarda, Cna hanno dato mandato all'avvocato milanese Francesco Laruffa di predisporre i ricorsi. Un legale cagliaritano, Corrado Podda, sta periziando tutte le insegne per predisporre le contestazioni. «C'è stata un'interpretazione discutibile della normativa in materia non aderente ai chiarimenti forniti dal ministero dell'Economia», rileva Laruffa. Che in quattro pagine inviate a sindaco, assessore al Bilancio e dirigente dell'Ufficio tributi ha riassunto le ragioni dei commercianti e ribadito la richiesta di stop alla riscossione. «Altrimenti la città rischia di restare al buio». E sarà guerra giudiziaria.
FABIO MANCA

09/11/2010