Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Inchiesta sui ricciai verso il patteggiamento

Fonte: L'Unione Sarda
3 novembre 2010

Il caso. L'indagine condotta dal sostituto procuratore Gaetano Porcu è chiusa: sette le persone coinvolte
Oggi il Nas verificherà se sono stati violati i sigilli nei chioschi del Poetto
Sono sette gli indagati per occupazione abusiva di terreni e diversi reati urbanistici. Il Comune di Quartu è stato autorizzato al ripristino.
La cronaca della vendita dei ricci al Poetto è diventata una notitia criminis . I chioschi lungo il litorale di Quartu sono sotto sequestro giudiziario e la magistratura vuol capire se lunedì scorso, in coincidenza con l'inaugurazione della stagione della pesca del riccio, siano stati violati i sigilli.
Questa mattina, su richiesta del sostituto procuratore Gaetano Porcu, i carabinieri del nucleo antisofisticazioni effettueranno un sopralluogo e raccoglieranno testimonianze per capire che cosa sia successo. Se i vecchi titolari delle concessioni comunali - scadute da quattro anni - si sono limitati a vendere i ricci in strada non ci saranno contestazioni, se invece qualcuno è entrato all'interno delle strutture allora potrebbe scattare un'indagine per violazione di sigilli. Il reato sarebbe ipotizzabile anche se dovesse risultare che i chioschi erano di fatto aperti: il magistrato che coordina le indagini sui reati urbanistici e l'occupazione del suolo pubblico legate alle concessioni comunali scadute qualche tempo fa aveva autorizzato il Comune di Quartu, proprietario delle aree, a effettuare gli interventi per il ripristino dei luoghi, a cominciare dall'abolizione delle parti abusive. Soltanto dopo la magistratura avrebbe dato l'ok per l'affidamento delle nuove concessioni comunali con un bando pubblico.
Ora i carabinieri del Nas dovranno verificare se siano partiti i lavori comunali. Gli accertamenti di questa mattina confluiranno in una relazione sulla base della quale il pm Porcu valuterà come procedere.
Fin qui gli indagati sono sette: Emanuela Pandolfi del chiosco Afrodisiaco, Giampaolo Zedda (Al solito posto), Natalino Galasso (Sapore di mare), Mario Soro (Agripesc Pellegrino), Andrea Pandolfi (Ricciomania), Antonella Zedda (La casa del pescatore), Daniele Serra (Il riccio) sono accusati di occupazione abusiva di terreni e diversi reati urbanistici. L'inchiesta, chiusa da mesi, è di fatto ferma perché quasi tutti, attraverso gli avvocati Francesca Calabrò e Francesco Atzori, avevano annunciato al pm l'intenzione di patteggiare. Andrea Pandolfi e la Zedda sembra abbiano già raggiunto un accordo sulla pena, tutti gli altri, invece, non sono più sicuri: il 18 novembre ci sarà l'incontro decisivo con l'avvocato Calabrò sulle scelte processuali. Nel caso non dovessero patteggiare il magistrato procederà con la richiesta di rinvio a giudizio.
Secondo l'accusa i sette titolari dei chioschi-ristorantini che da anni vendevano ricci nella striscia di terra che separa la spiaggia dal lungosaline, nel tratto del Poetto compreso nel territorio di Quartu, avrebbero effettuato notevoli ampliamenti di superficie e realizzato costruzioni in muratura in un posto dove si possono costruire soltanto strutture amovibili.
Era il 13 marzo del 2009 quando il Nas ha messo i sigilli ai sette ristorantini aperti nel 2001: le autorizzazioni del Comune di Quartu erano scadute nell'ottobre del 2006. Quindi, i ricciai non avevano alcun titolo per lavorare al Poetto. A lungo hanno confidato in una proroga che non è mai arrivata e, così, circa cento famiglie (pescatori, camerieri, cuochi, collaboratori) si sono trovate senza lavoro mentre i cagliaritani hanno dovuto rinunciare a una consolidata abitudine. È tutto bloccato da allora e i chioschi sono entrati di diritto nella galleria dei mostri del Poetto assieme ai ruderi della Bussola, dell'Albachiara e dell'ex ospedale Marino: dove fino a due anni fa pranzavano centinaia di persone ora ci sono erbacce e rifiuti. Non solo: Ricciomania, citato nella rivista slow food del Gambero Rosso, è stato distrutto dalle fiamme nella notte di capodanno 2009.
Nel luglio scorso il Comune di Quartu ha presentato un'istanza di dissequestro, respinta dal magistrato che ha, comunque, autorizzato l'amministrazione a effettuare i lavori per il ripristino dei luoghi.
MARIA FRANCESCA CHIAPPE

03/11/2010