Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

San Pietro, la chiesa rischia di crollare

Fonte: L'Unione Sarda
25 ottobre 2010

Viale Trieste. Uno dei monumenti più antichi della città corre un imminente pericolo
Appello del gremio dei pescatori: «Servono 60 mila euro»
«Le infiltrazioni d'acqua sono una costante durante l'inverno e il 22 ottobre 2008 l'acqua arrivò a sommergere l'altare».
«La chiesetta di S.Pietro dei Pescatori cade a pezzi. Per restaurarla servono almeno 60 mila euro, ma noi non li abbiamo: devono intervenire subito le istituzioni».
A lanciare l'allarme sulle precarie condizioni in cui versa la chiesetta medioevale di viale Trieste è Giovanni Troja, vicepresidente del Gremio dei pescatori, l'associazione storicamente legata al tempio e al vicino stagno di Santa Gilla che ogni 29 giugno organizza i festeggiamenti in onore di San Pietro apostolo.
CHIUSA DA UN ANNO «Da un anno», spiega Troja, «la chiesetta risulta inagibile ed è chiusa al culto. C'è da rifare con urgenza la copertura, bisogna restaurare anche gli stucchi che si stanno sgretolando e soprattutto è necessario mettere in sicurezza un muro perimetrale che presenta profonde crepe e potrebbe crollare». La chiesetta si trova sotto il livello della strada, per cui ogni volta che piove si allaga. «Le infiltrazioni d'acqua sono una costante durante le stagioni invernali», racconta Troja, «e ricordo che il 22 ottobre 2008, triste giorno dell'alluvione, l'acqua arrivò addirittura a sommergere l'altare».
UNA DELLE CHIESE PIÙ ANTICHE San Pietro dei Pescatori risale all'XI secolo ed è una delle chiese più antiche della città. Si affaccia in un piccolo cortile confinante con la ferrovia e un supermarket e sorge in un'area utilizzata come necropoli in età paleocristiana (lo attestano le lapidi con iscrizioni funerarie, databili tra il V e il VI secolo, rinvenute nel sito e attualmente conservate nel Museo Archeologico). «Con le nostre risorse», riprende Troja, «stiamo mantenendo il decoro all'interno, ma non siamo in grado di spendere 60 mila euro per il restauro completo. La Sovrintendenza ha già effettuato un sopralluogo e sarebbe pronta a intervenire». Ma mancano i fondi. «Ci appelliamo quindi alla Regione, alla Provincia e al Comune, affinché siano al più presto reperiti».
MONUMENTO A RISCHIO In caso contrario il rischio è quello di perdere per sempre un monumento di fondamentale importanza per mantenere viva e intatta la memoria storica della città. «La Sovrintendenza», riferisce ancora Troja, «era intervenuta già due anni fa per una prima piccola ristrutturazione che portò, tra l'altro, alla scoperta di un'antica finestra, poi valorizzata con la realizzazione di una teca in vetro». A chiedere la sistemazione e la successiva riapertura al culto della chiesetta sono anche centinaia di residenti (soprattutto anziani) che fino all'anno scorso vi si recavano per seguire la messa. «La chiesetta è di proprietà della Cooperativa dei pescatori non della Diocesi», chiarisce Troja, «ma è collegata alla parrocchia della Santissima Annunziata, la cui sede si trova però nella lontana viale Merello e risulta difficile da raggiungere per le persone avanti con l'età, a causa delle salite. San Pietro invece si trova in piano, nella zona bassa di Stampace, e rappresenta sicuramente una meta più comoda».
PAOLO LOCHE

25/10/2010