Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Minoja smentisce l’Avvocatura: «Nessuna tomba a Tuvixeddu fuori dalle aree vincolate»

Fonte: La Nuova Sardegna
22 ottobre 2010



Ma resti romani sono affiorati anche durante i recenti lavori A gennaio del 2011 la decisione finale del Consiglio di Stato



Un altro capitolo della vertenza sulla necropoli

CAGLIARI. Sui ritrovamenti a Tuvixeddu il sovrintendente ai beni culturali Marco Minoja smentisce l’Avvocatura dello Stato, la Procura della Repubblica e l’archeologa ministeriale Donatella Salvi: nell’area opposta al parco e in quella di Tuvumannu dal 2000 ad oggi non sono state trovate nuove sepolture. Minoja si allinea dunque al predecessore Vincenzo Santoni, che per aver sostenuto la stessa cosa in commissione regionale paesaggio è finito indagato per falso.
Qualcosa però sarebbe emerso nell’area vicina ai lavori della Nuove Iniziative Coimpresa: resti di cave romane e un antico forno. Poi, nel 2006, una «possibile calcara». Le informazioni sullo stato del colle punico sono contenute in una relazione che Minoja ha trasmesso al Consiglio di Stato: sono stati i giudici di palazzo Spada il 27 luglio scorso a chiedere a tutti i soggetti coinvolti nell’interminabile controversia sulla tutela della necropoli atti inoppugnabili cui ancorare una decisione - prevista per gennaio 2011 - che sarà definitiva. Minoja spiega che nulla è stato trovato fuori dall’area a vincolo diretto e indiretto, ma implicitamente conferma come nessuno abbia eseguito una ricerca sistematica - gli studi magnetometrici previsti nell’accordo di programma - nelle superfici interne e prossime al piano di edificazione privato. Il sovrintendente conferma che durante i lavori di sistemazione del costone roccioso vicino a via Is Maglias qualcosa è saltata fuori, ma precisa che «nessuna testimonianza archeologica è emersa dagli sbancamenti effettuati in funzione delle costruzioni realizzate di recente». Opposta la tesi sostenuta in giudizio dall’Avvocatura dello Stato, che rappresenta la Direzione regionale dei Beni culturali: facendo riferimento ad atti firmati dall’archeologa Salvi, nella memoria firmata dall’avvocato Borgo si parla di 1166 sepolture ritrovate dopo l’accordo di programma del 2000, 622 all’interno dell’area del parco archeologico, 113 oltre i confini del parco - emerse tra il 1999 e il 2007 - più 431 oltre i confini sia del parco archeologico che del parco urbano. Parte di queste - è scritto nell’atto - si trova «all’esterno dell’area di tutela, il che conferma la mancata conoscenza dell’esatta estensione della necropoli da parte della Sovrintendenza, mostrando l’assoluta inadeguatezza dell’attuale regime vincolistico». Su questa posizione si trovano la Regione e tutte le associazioni culturali ed ecologiste, mentre Coimpresa ha sempre negato. Il resto della relazione di Minoja è una cronistoria della vicenda Tuvixeddu, dove Minoja certifica «l’eccezionalità della necropoli, esaltata dalle tante ceramiche, dai monili di accurata fattura, dall’architettura delle sepolture ipogee e dalla presenza frequente di decorazioni a rilievo».
Aggiunge Borgo: «Risulta incomprensibile che la Soprintendenza archeologica non abbia effettuato gli studi magnetometrici e i saggi preliminari sulle aree dei colli e su quelle adiacenti».