Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cortei in centro, incubo quotidiano

Fonte: L'Unione Sarda
18 ottobre 2010

Ecco che cosa prevedono le disposizioni della prefettura. La Uil: qualche volta ci multano

La Cisl: se i politici ci ricevessero prima limiteremmo i disagi
La prefettura ha individuato alcune strade di «particolare interesse» dove le manifestazioni possono essere vietate.
Per paralizzare la città non ci vuole molto: basta che venti-trenta persone attraversino la strada sulle strisce pedonali dai portici di via Roma fino al porto. Andata e ritorno. Lunedì scorso gli operai dell'Euroallumina lo hanno fatto per ore, scavalcando così i limiti sulle manifestazioni imposti dalle ordinanze della prefettura. E gli effetti si sono sentiti fino alle 17.30: oltre sette ore di ingorgo in tutto il centro, nessuna strada esclusa.
I DIVIETI Il prefetto Giovanni Balsamo qualche mese fa ha vietato - dopo il sit-in del movimento dei pastori a Elmas - qualsiasi manifestazione vicino all'aeroporto. Il suo predecessore Salvatore Gullotta invece aveva individuato alcune zone «di particolare interesse», nelle quali i cortei possono essere vietati o devono rispettare le prescrizioni delle autorità. Tra le aree “sensibili”, molte sono utilizzate quasi quotidianamente dalle organizzazioni sindacali e dai movimenti per i propri cortei: via Roma lato portici, via Sonnino, via San Lucifero, il sagrato di Bonaria e la scalinata, l'intero quartiere di Castello. Eppure negli ultimi anni non è stata vietata nessuna manifestazione. In compenso sono arrivate multe e sanzioni: «A volte chi partecipa ai sit-in e blocca la viabilità viene multato. Non solo: alcuni partecipanti vengono sistematicamente denunciati», rivela Fulvia Murru, segretario generale della Uil sanità, che aggiunge: «Il mio sindacato evita sempre questo tipo di manifestazioni. Cerchiamo di evitare blocchi del traffico e azioni simili».
«BLOCCHI VOLUTI» Il sindaco di Cagliari Emilio Floris è chiaro: «Alcune manifestazioni vengono organizzate solo per creare disagio: in questi casi chi le ha ideate passa dalla parte del torto». Secondo il primo cittadino, molto dipende dall' animus dei manifestanti: «La circolazione in città può essere consentita grazie ai percorsi alternativi. Questo se al corteo partecipa gente civile, che scende in piazza per far conoscere all'opinione pubblica i propri problemi. In via Roma, dove si svolge la gran parte dei sit-it, ci sono tante corsie, gli automobilisti possono sfruttare anche il lato mare. Mi rendo conto che questa sia una stagione difficile per molte categorie: ecco perché non vorrei essere costretto a intervenire».
CHI DI BLOCCO FERISCE.. Peppino Loddo, iperattivo segretario regionale della Cgil scuola, ammette di essere stato più di una volta dall'altra parte della barricata: «Proprio qualche giorno fa sono rimasto imbottigliato nel traffico mentre accompagnavo mia figlia alla lezione di inglese. Ma non mi lamento: l'esercizio del diritto di manifestazione è fondamentale». A volte però certi cortei sembrano fatti apposta per paralizzare la città. «Non è vero. Siamo talmente scrupolosi che in certi momenti siamo stati accusati di aver venduto i diritti dei lavoratori per l'interesse generale. Il vero responsabile è chi non risolve i problemi della gente, mica noi. Cerchiamo in mille modi di non creare disagi. Ascoltiamo le prescrizioni delle autorità, ma se attraversiamo certe strade è normale che si crei qualche rallentamento. Tutte le sedi istituzionali sono in centro».
Il segretario generale della Cisl Fabrizio Carta, dice che spesso la paralisi della viabilità è inevitabile, perché «quasi tutte le manifestazioni sono finalizzate a incontrare le autorità e spesso aspettiamo ore prima che ciò avvenga». Insomma: «Se ci ricevessero prima, eviteremmo di rimanere in strada per ore». L'intento è sempre quello di «ridurre al minimo i danni per i cittadini. La dimostrazione? La vertenza di Vol 2 è stata lunga e drammatica. Ma la protesta è stata gestita senza creare disagi». Domani, comunque, è in programma un'altra manifestazione del movimento dei pastori. (m.r.)

18/10/2010