Oggi il vertice tra i leader: si parla di Comunali ma anche dei programmi per la Regione. Riforme, in Consiglio continuano le prove d'intesa
È in pratica una lunga marcia verso le elezioni, quella che il centrosinistra avvia oggi col vertice tra i suoi leader. Sicuramente verso le comunali della primavera 2011, a Cagliari e in molti altri centri; probabilmente anche verso le Politiche. E forse non sono lontanissime persino le Regionali (benché meno probabili). I segretari della coalizione si ritrovano stamattina in via Emilia, sede cagliaritana del Partito democratico, per discutere di amministrative e molto altro: sul tavolo ci saranno due proposte del Pd, una sulle primarie per la scelta dei candidati sindaci, l'altra relativa agli stati generali sul programma di governo del centrosinistra.
PROPOSTE AGLI ALLEATI Di entrambi gli aspetti ha parlato due giorni fa il segretario democratico, Silvio Lai, all'assemblea regionale del partito riunita a Ottana. Per quanto riguarda le primarie (di coalizione), l'idea è fissare rapidamente la data e le scadenze per le candidature: ma non ce ne sarà bisogno dove si verificherà una totale convergenza su un solo nome. È chiaro che il nodo principale è Cagliari, ma ci sono altri Comuni importanti - come i due capoluoghi sulcitani Carbonia e Iglesias - che potrebbero affidare alla consultazione degli elettori la scelta dell'aspirante sindaco.
L'altra proposta di Lai è una grande «convenzione programmatica» da tenere in primavera, e da preparare con incontri tematici nelle province: servirà a definire un progetto di governo per la Sardegna, e già questo lascia pensare che il Pd non scommetta sulla durata della legislatura regionale fino alla scadenza naturale (febbraio 2014).
LE RIFORME Eppure nei prossimi giorni il centrosinistra proverà a ottenere in Consiglio regionale qualche risultato sulle riforme istituzionali, attraverso il dialogo con quel centrodestra che vorrebbe mandare a casa. «Un percorso sempre meno praticabile per via delle condizioni della maggioranza», ammette Lai, «ma fino all'ultimo faremo ogni sforzo per rispondere all'appello delle forze sociali ed economiche: che chiedono di non sprecare altro tempo e dotare l'Isola di strumenti più adeguati contro la crisi».
«Il fine delle riforme è proprio migliorare la risposta della parte pubblica alla domanda di sviluppo e occupazione», conferma Luciano Uras, capogruppo consiliare dei Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori: «Per questo non rinunciamo alla sfida di trovare uno sbocco unitario per il dibattito aperto in Consiglio». L'appuntamento in aula è per dopodomani: dopo molti rinvii, dovrebbe essere il momento della votazione sugli ordini del giorno presentati dai vari partiti, per avviare la riscrittura dello Statuto speciale.
Mercoledì mattina, per provare a raggiungere l'intesa, si riuniranno i capigruppo della maggioranza e della minoranza: «Stiamo lavorando su testi già predisposti», prosegue Uras, «cercando di superare anche le divisioni sullo strumento da adottare». Alcuni partiti insistono sull'assemblea costituente (rilanciata nei giorni scorsi anche dal segretario della Cisl Mario Medde: «È la risposta più efficace per il nuovo Statuto ma anche per superare la crisi della politica sarda», ha scritto in una nota). È possibile però che la soluzione finale consista nell'affidare una prima parte del lavoro alla commissione Autonomia del Consiglio regionale, aprendola in qualche modo ai contributi delle rappresentanze sociali, del mondo accademico e della cultura isolana.
I CONGRESSI Questa è anche una settimana di congressi per due importanti partiti del centrosinistra (Sel e Idv). I vendoliani di Sinistra ecologia e libertà hanno concluso ieri le assemblee provinciali, eleggendo i delegati al congresso fondativo nazionale che inizierà venerdì 22 a Firenze. Invece l'Italia dei valori celebra sabato 23 il congresso regionale a Tramatza: due i candidati alla segreteria, il coordinatore uscente Federico Palomba e il consigliere regionale Daniele Cocco. (g. m.)
18/10/2010