Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

“Piano del verde”, ovvero la rivoluzione dei prossimi 10 anni

Fonte: L'Unione Sarda
18 ottobre 2010

progetto del Comune


«Segnerà l'evoluzione della città. Il piano del verde sarà il piano di tutto, lo strumento per far diventare Cagliari una capitale europea». Con queste parole l'assessore comunale all'Urbanistica Giovanni Maria Campus, ha presentato il “Piano del verde urbano della città di Cagliari”, in un incontro pubblico e un dibattito al castello di San Michele.
IL CONVEGNO Al convegno hanno partecipato, oltre a Campus, il dirigente Claudio Papoff e l'architetto Silvano Piras, che collabora con il Comune, e l'entomologo dell'università di Sassari, Ignazio Floris. La mattina è stata dedicata alle esposizioni dei relatori, mentre il pomeriggio al confronto, a tratti teso, con cittadini, associazioni ambientaliste e presidenti delle circoscrizioni.
IL PIANO Le aree verdi, secondo il piano, saranno dei «cerotti» che uniranno la città. Sorgeranno a Su stangioni-San Lorenzo, nelle aree militari dismesse di Monte Urpinu, San Paolo e campo Scipione e a Terramaini (che verrà ampliato). «Il vuoto deve essere un'armatura sostenibile, verde», afferma Campus, che vorrebbe vedere «tutte le aree limitrofe alla statale 554 e fino al Margine rosso, zone verdi».
GLI OBIETTIVI Come termine per raggiungere gli obiettivi è stato fissato il 2020. Dieci anni per incrementare del 390% il verde fruibile rispetto al 1996 (passare quindi da 825.000 a 4.047.000 metri quadri, mentre oggi sono 1.637.000, +98%) e il verde per abitante da 5 a 23,5 mq, un incremento del 370% (oggi si hanno a disposizione 10,4 mq, +108% rispetto al 1996).
FINANZIAMENTI Quante sono le risorse disponibili? Campus chiosa: «Non è un problema di finanziamenti ma di mettere a sistema gli investimenti». Tradotto? «Per esempio se dobbiamo fare una fontana bisogna pensare al recupero dell'acqua. Un lampione? Dev'essere alimentato con fonti rinnovabili. Ogni euro speso dev'essere un investimento». Ma la gestione delle aree verdi ha un costo. «Allora dobbiamo avviare progetti appetibili, anche per le attività produttive», risponde l'assessore.
RIVOLUZIONE Se non è una rivoluzione poco ci manca. Più che un piano del verde urbano ha l'aria di essere un piano decennale di sviluppo, secondo cui si dovranno ripensare i parcheggi (sotterranei e con parchi in superficie), il trasporto urbano e l'edilizia abitativa. «Una visione sistemica», conclude Campus, «che dovrà essere fatta propria dalle amministrazioni successive». Si attende il prossimo sindaco per il passaggio del testimone. ( m. g. )

16/10/2010