Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Soldati in città: in divisa ma senza mitra

Fonte: La Nuova Sardegna
30 luglio 2008

MERCOLEDÌ, 30 LUGLIO 2008

Pagina 7 - Attualità

Maroni e La Russa: iniziativa positiva. Per l’opposizione è solo demagogia. L’operazione costerà 32 milioni


Solo mille saranno di pattuglia, gli altri duemila vigileranno Cpt e siti sensibili
MILANO. Saranno in divisa e senza mitra. «Solo con armi corte», spiega il ministro Maroni. Insomma, avranno solo la pistola nella fondina. Dal 4 agosto arrivano 3mila soldati “per il controllo del territorio”. Ieri il Viminale ha dato il via libera. L’esperimento durerà sei mesi, costerà 32 milioni.
Inevitabili le polemiche, con l’opposizione che attacca. «Serve solo per fare un po’ di scena», dice Di Pietro. «E’ una misura che risponde al bisogno di sicurezza degli italiani», ribatte Jole Santelli di Forza Italia.
I militari vestiranno la divisa d’ordinanza e quelli impegnati nella vigilanza dei siti sensibili avranno la mimetica. I tremila militari sono così divisi: mille in pattuglia, insieme alle forze dell’ordine; altri mille in servizio di vigilanza ad obiettivi fissi e mille a protezione dei centri per gli immigrati. Quest’ultimo contingente viene posto a disposizione dei prefetti di Agrigento, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Catanzaro, Crotone, Foggia, Gorizia, Milano, Modena, Roma, Siracusa, Torino e Trapani.
Invece i “siti sensibili” sono stati individuati a Roma (dove sono ben 51), a Milano (20) e Napoli (1). Nove le città dove si vedranno i soldati in pattuglia (e sono stati così divisi): 90 a Bari, 90 a Catania e poi Milano (170), Napoli (150), Padova (45), Palermo (50), Roma (195), Torino (80) e Verona (75), mentre 55 sono destinati al comando e al controllo.
Duro il commento di Di Pietro: «E’ una lavata di faccia con l’acqua sporca». «Fatti i conti - dice il leader dell’Italia dei valori - ci saranno 10-15 militari per provincia. E considerato che ogni provincia ha un centinaio di comuni, vorrà dire un militare qua e là, ogni 20 chilometri. Tutto si riduce a fare un po’ di scena». «E’ una legge propagandistica - dice Manuela Palermi del Pdci - perchè non è grave la presenza dei soldati, ma è grave il messaggio politico, autoritario, di destra. L’unica presenza percettibile dello Stato non è quella dello Stato che assiste, soccorre e dà solidarietà, ma quella di uno Stato di polizia». Naturalmente difendono l’iniziativa i ministri Maroni e La Russa. «Si tratta di un’iniziativa utile, mentre da sinistra arrivano solo critiche ideologiche», dice il capo del Viminale. «A chi critica il governo perchè cavalcherebbe le paure dei cittadini - dice il ministro della Difesa - noi diciamo che vogliamo eliminare le paure dei cittadini, non cavalcarle». E dalle città si fa sentire Flavio Tosi, sindaco di Verona: «Siamo soddisfatti perchè la nostra città potrà giovarsi di queste risorse aggiuntive in termini di forze dell’ordine».
Per l’esercito parla il generale Giovanni Ridinò: «Un soldato che è stato in Afghanistan o in Libano non avrà sicuramente problemi. L’addestramento dei nostri militari è tale che con piccoli adeguamenti saranno pronti a fronteggiare tutte le esigenze».
Gigi Furini