Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Voci da Bologna: «Pietrantonio soprintendente»

Fonte: L'Unione Sarda
13 ottobre 2010

Lirico. I sindacati contestano ancora il vertice: non paghi solo il direttore artistico


Emilio Floris gli ha confermato la fiducia personalmente e a mezzo stampa. E lui agli interlocutori parla già da successore di se stesso. Ma a insinuare qualche dubbio sulla conferma di Maurizio Pietrantonio alla soprintendenza del Lirico per il terzo mandato sono le voci che decollano da Roma e atterrano a Bologna. Voci secondo le quali il violinista campano sarebbe stato designato dal ministero dei Beni culturali al vertice del Comunale come successore di Marco Tutino. Il commissario prefettizio del Comune di Bologna, Anna Maria Cancellieri, ha chiarito che nei prossimi giorni sarà pubblicato un bando e che la scelta non è per niente scontata.
«VIA PIETRANTONIO» Ma sono indiscrezioni di fonte ministeriale a insistere sul nome di Pietrantonio. E a indurre lo Snater a chiedere, anche per Cagliari, un bando pubblico per la scelta di soprintendente e direttore artistico. «Sarebbe un modo interessante per segnare una svolta vera, che per ora non si vede», commenta Peppino Corronca. Per il segretario aziendale del sindacato autonomo, che ha condiviso con i confederali tutte le iniziative di queste settimane compreso lo sciopero di venerdì (90% di adesioni), «è inutile che sia il solo Biscardi a pagare scelte che sono state fatte anche dal soprintendente e che sono state avallate da tutto il consiglio di amministrazione». Per Corronca, «anche i primi nomi del nuovo cda non vanno nella direzione di una svolta. «Serci non lo conosciamo e non ci esprimiamo, ma Porcelli esce dalla finestra e rientra dalla porta e si dà per certa la conferma di Felicetto Contu». Corronca giudica Saudant un'ottima scelta ma temporanea, e osserva che «Pietrantonio oggi non ha i poteri per fare quella nomina, perché secondo noi, a norma di statuto, è decaduto».
CUALBU Intanto, nel silenzio generale, c'è una voce che si leva a difesa di Biscardi. È quella di Gualtiero Cualbu, costruttore-melomane e consigliere di amministrazione uscente. «Massimo Biscardi rappresenta la storia di questo teatro e ha contribuito a dargli credibilità e prestigio a livello internazionale reggendone le sorti anche in momenti difficili. Aveva stilato un programma pluriennale che evidentemente non è stato condiviso dal soprintendente. Ma condivido il suo pensiero: il teatro non si può chiudere in sé stesso perché morirebbe. Ha bisogno di apporti esterni, anche in questi momenti di crisi causata dalla mancata erogazione dei finanziamenti garantiti dallo Stato, ma soprattutto di un cambio di mentalità da parte del personale». (f. ma.)

13/10/2010