Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Presidi e rettore in corteo: «Niente tagli all'Università»

Fonte: L'Unione Sarda
13 ottobre 2010

La protesta entra in Municipio: «Sindaco Floris ci aiuti»


La protesta cavalca l'Elefante. La torre, al centro di Castello, diventa da oggi il simbolo di chi contesta la politica del Governo sull'Università. Non a caso l'immagine del cavaliere armato di penna che cerca di trafiggere il drago è scelta dagli undici presidi delle facoltà cagliaritane - che ieri sera assieme al rettore hanno sfilato in corteo sino al Municipio - per rappresentare «la battaglia della cultura contro l'insensibilità di chi pensa che, in periodi di crisi, si deve cominciare a tagliare dall'Università». Immagine che, da stasera e per tutta la settimana, scorrerà sulle pareti della torre ad ogni tramonto, assieme alla scritta-simbolo della contestazione “Senza Università, nessun futuro”.
IL MESSAGGIO Un modo per dire che, in un momento cruciale per le sorti dell'Università (domani a Montecitorio inizia il dibattito sul disegno di legge Gelmini), Cagliari sta in guardia e farà di tutto per incidere sulla discussione parlamentare. «Questa ulteriore testimonianza, silenziosa ma speriamo eloquente e ben visibile - scrivono i presidi nella lettera consegnata al sindaco Emilio Floris durante l'incontro in via Roma - simboleggerà la presenza a Cagliari dei 40 mila studenti, ricercatori, docenti e dipendenti che compongono questa parte essenziale della città che è l'Università».
IL CORTEO E ieri tutti insieme (compresi i sindacati di Cgil, Cisl e Uil) hanno sfilato sotto gli occhi della gente comune, degli automobilisti che si son ritrovati per l'ennesima volta con il centro cittadino bloccato, dei commercianti e clienti dei negozi di via Manno e Largo Carlo Felice. Giunta in via Roma, la delegazione dei presidi, capeggiata dal rettore, è stata ricevuta dal sindaco che ha garantito «massimo sostegno». La posizione dell'Ateneo è quella illustrata in una mozione approvata ieri dal Senato accademico e nella quale si ribadisce la necessità di far rientrare i tagli ai finanziamenti e al turn-over, assieme al riconoscimento del ruolo dei ricercatori e a un vero sostegno al diritto allo studio. Detto questo, però, presidi e rettore non ritengono che «gesti estremi», come le dimissioni sollecitate dalla Rete 29 Aprile o una serrata dell'Ateneo, portino ai risultati sperati: loro preferiscono non abbandonare il timone, per continuare a essere un punto di riferimento per gli studenti. «Io e gli altri presidi siamo fermamente convinti della giustezza di questa posizione - spiega il preside di Architettura Antonello Sanna - di volta in volta decideremo interruzioni, manifestazioni, momenti di confronto e di protesta, come questa, per coinvolgere la società civile». Pertanto si ritorna in aula, «perché - dice il rettore Melis - la cultura va diffusa e non negata».
RETE 29 APRILE Un risultato che non soddisfa affatto i ricercatori, perlomeno i 325 che hanno ritirato la loro disponibilità all'insegnamento nell'Ateneo di Cagliari. «Ci aspettavamo che l'anno accademico venisse rinviato almeno sino al 18, come hanno già fatto le due facoltà di Scienze e Farmacia - dice la referente del coordinamento cagliaritano, Valentina Onnis - chiediamo nuovamente le dimissioni del rettore e dei presidi come estrema e incisiva forma di protesta». (c.ra.)

13/10/2010