Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Saranno i Comuni a decidere sui litorali

Fonte: La Nuova Sardegna
30 luglio 2008

MERCOLEDÌ, 30 LUGLIO 2008

Pagina 4 - Sardegna

Sanna: «La Regione si è battuta per trasferire le competenze»
ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Sono di questi giorni i due dispacci del ministero delle Infrastrutture alle Capitanerie sarde su come trasferire alla Regione tutte le carte sui porti turistici, ma anche questa competenza appena strappata è pronta per un nuovo trasferimento: dalla Regione ai Comuni. Lo spiega l’assessore agli Enti locali Gian Valerio Sanna.
«Contiamo sulla progettualità e sulle capacità gestionali dei Comuni», dice l’assessore richiesto di un commento sulle sentenze del Consiglio di Stato che dà torto a chi finora aveva sostenuto la non competenza della Regione a emanare direttive sulla concessione dei beni demaniali marittimi (perché mancava la norma attuativa del decreto legislativo 234 del 2001 emanato per disporre questo passaggio di competenze). «La Regione, dopo anni di inerzia, ha ottenuto da tempo competenze che quattro anni fa non esistevano, e siamo già più avanti rispetto alla sola emanazione di direttive sul tema demanio marittimo. La Regione si sta già spogliando di una serie di competenze seguendo un percorso che rispetta una filosofia meritevole di valorizzazione visto come, al termine di un tale percorso, ci sia il cittadino. La Regione, ottenute le competenze, ha legiferato perché queste passassero alle autonomie locali e ormai i passaggi sono automatici».
In altre parole: la sentenza del Consiglio di Stato è un alto riconoscimento dell’azione regionale, ma non c’è nulla che i 1.526 concessionari sardi già non sappiano. Le scelte degli ultimi anni sono ampiamente confermate. E’ utile ricordare che le sentenze del 23 luglio divulgate nei giorni scorsi riguardano i porti turistici, non le concessioni degli stabilimenti balneari, dei ristoranti aperti in locali del demanio e quant’altro è operante nelle spiagge sarde. Ma il principio affermato dal Consiglio di Stato vale per qualunque bene del demanio marittimo: cosa farne, lo decide la Regione. Il punto sottolineato dall’assessore è che la Regione da tempo ha deciso cosa farne: trasferire la competenza ai Comuni «all’interno di precise regole», sottolinea l’assessore.
Insomma: cosa si devono aspettare i gestori degli stabilimenti balnearii destinati a un uso turistico-ricreativo? «Le concessioni sono già congelate - ribadisce Sanna - ed è previsto dalla legge 9 che le competenze vengano trasferite ai Comuni». La competenza dovrà avere un contenitore: è necessario infatti che i Comuni adottino il piano di utilizzo dei litorali e, adesso, «lo stanno facendo, nell’ambito dei piani urbanistici». L’assessore spiega che nella realtà delle cose non cambierà molto. C’è un criterio cardine: l’occupazione organizzata della spiaggia non può eccedere il 25 per cento dell’intera superficie. Sulla base di questo, i Comuni censiranno le situazioni e i concessionari che occuperanno più del dovuto verranno ridimensionati. Si sapeva già, però, sottolinea l’assessore. A proposito dei porti turistici «in arrivo»: le carte trasmesse dalle Capitaneria sosteranno poco negli uffici della Regione. Passerà tutto ai Comuni i quali dovranno promuovere la gestione dei porti anche con aziende speciali e società miste, magari composte attraverso gare pubbliche. Gli scali turistici sono stati l’ultima roccaforte, ma gli accordi sottoscritti da Stato e Regione proprio in queste settimane hanno trovato il canale operativo necessario con le indicazioni date finalmente (un po’ in ritardo?) dal ministero delle Infrastrutture.