Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

E dal vuoto delle scene spunta la magia

Fonte: La Nuova Sardegna
12 ottobre 2010



L’allestimento senza regia ha mostrato le doti teatrali dei cantanti


ENRICO PAU

CAGLIARI. Lo strano fascino di uno spettacolo senza i costumi e senza le scene. «La Cenerentola» il suo perfetto meccanismo narrativo è talmente potente da resistere all’assenza di una regia.
Almeno di una regia esplicita. In realtà l’esperimento interessante e forse inconscio è quello di uno spettacolo dove una volta tanto il potere è tutto nelle mani dei cantanti/attori che devono affidarsi e appoggiarsi unicamente a ciò che hanno di più prezioso: la musica avvolgente del grande Gioachino Rossini e un testo, cosa assai rara nella lunga storia dei libretti d’opera, calibratissimo, scabro, assai lirico negli snodi più importanti dello spettacolo.
Gli attori quindi non sono mai soli, si muovono sempre dentro un tessuto di parole e musica che sono capaci di suggerire sempre agli spettatori lo sfondo. Complice anche, cosa non secondaria, la vicenda di Cenerentola che è universale e nell’opera di Rossini, e del librettista Jacopo Ferretti, accentua volutamente i caratteri “illuministi”, un senso della giustizia, o almeno il suo anelito, che ovviamente risentono del clima politico dell’Europa di quegli anni (l’epoca stessa cioè vissuta dal compositore pesarese).
Per il resto i cantanti, durante l’allestimento andato in scena domenica al Teatro Comunale, devono essersi divertiti molto. Ognuno di loro ha portato sulla scena i suoi vezzi e i suoi piccoli vizi di cantante che a volte funzionano perfettamente, altre volte sono superflui, nella migliore tradizione dell’Opera dove anche i registi più famosi e affermati faticano a contenere la tendenza a “suggerire” dei cantanti.
E’ per questo che si può apprezzare la recitazione sobria, essenziale, quasi barocca messa in scena da José Maria Lo Monaco, la protagonista del melodramma che non aggiunge nulla e si affida a una vocalità solida che ben disegna la sofferenza della sua Cenerentola.
Di buon livello tutta la compagnia di canto dove spiccano l’ottimo Dandini impersonato da Simone Alberghini, e il Don Magnifico di Antonio De Gobbi.
Un esperimento questo della «Cenerentola» dovuto ai tagli del Ministero della Cultura, ma che dovrebbe far riflettere la direzione del Teatro Lirico di Cagliari sul fatto che si possono realizzare spettacoli meno sontuosi mettendo in gioco le professionalità del teatro che non mancano e usando ogni tanto un po’ di fantasia.