Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Negozi dietro l'ampliamento del piazzale

Fonte: L'Unione Sarda
7 ottobre 2010

l'ipotesi


Lo dice chiaramente. «Per noi è prioritario lo sviluppo dell'aeroporto. E il progetto dello stadio è stato fatto in parte su quei terreni». Vito Riggio è un siciliano abituato a parlare in maniera schietta. Ex parlamentare, berlusconiano convinto, è il numero uno dell'Enac (ente nazionale per l'aviazione civile) dal 2003, quando il ministro dei Trasporti era il parmense Pietro Lunardi. E anche se non ha firmato lui il parere negativo espresso dai tecnici dell'ente sull'impianto di Santa Caterina, conferma la linea: «Per noi è un discorso chiuso, lo stadio non si può fare vicino all'aeroporto». Anche se gli ingegneri incaricati dal Cagliari calcio hanno recepito le indicazioni fatte dall'Enac, modificando altezze, possibili disturbi al volo degli aerei (come i pannelli solari sul tetto e i riflettori esterni all'impianto) e limando il progetto originale. «Non sono a conoscenza dei cambiamenti», dice Riggio al telefono, «e comunque il problema riguardava l'ordine pubblico. Noi abbiamo voce in capitolo anche su questo aspetto, non solo su quello della sicurezza in volo».
LA LETTERA La società rossoblù è di avviso opposto: l'Enac può pronunciarsi sui possibili ostacoli alle manovre di atterraggio e decollo. E lo si capisce dal tenore dell'ultima lettera inviata alla Direzione centrale di via di Villa Ricciotti a Roma: «La nota inviata», ovvero il parere negativo, «è illegittima e arbitraria». Non solo: «Le considerazioni e gli argomenti espressi dall'Enac sono del tutto generici, privi di attinenza rispetto al progetto presentato al Comune di Elmas e, comunque, infondati».
IPOTESI ALBERGO I terreni sui quali il presidente Massimo Cellino intende realizzare lo stadio coincidono in parte (una decina di ettari) con l'area dove la Sogaer vorrebbe invece ampliare il piazzale per gli aerei. Una manovra che avrebbe una conseguenza diretta: i terreni diventerebbero «sedime aeroportuale», e dunque assoggettati a una disciplina molto particolare. In sostanza, quei dieci ettari dovrebbero sottostare unicamente alla giurisdizione dell'Enac. E all'interno di questi confini si può realizzare, con il via libera da parte dell'ente, qualsiasi cosa senza bisogno di autorizzazioni di Regione, Provincia o Comune di Elmas. Per il Mario Mameli si parla da tempo di un albergo o di un centro commerciale, stile duty-free. «Non ci sarebbe niente di strano», commenta Riggio, che aggiunge: «In tutti gli scali d'Italia i ricavi si basano su hotel e parcheggi realizzati dalle società di gestione. Non sono a conoscenza di un progetto simile a Cagliari, ma non sarebbe un fatto singolare, anzi».
ELMAS Il sindaco di Elmas Valter Piscedda invece ritorna sulla vicenda della riduzione dei voli low cost: «La perdita dei collegamenti è un fatto negativo, ma se dovessero tornare deve essere salvaguardato anche l'interesse dei cittadini di Elmas. Nessun volo deve essere previsto nella fascia notturna tra le 23 e le 6». Non solo: «Deve essere rispettato obbligo di utilizzare il 7% degli investimenti previsti nel bilancio dei gestori aeroportuali per gli interventi di mitigazione ambientali, ed in particolare per gli interventi di risanamento e di costruzione di barriere anti rumore». ( m. r. )

07/10/2010