Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gianluca Sciortino e il racconto di una vita ritrovata

Fonte: L'Unione Sarda
6 ottobre 2010

Ieri alla scuola media Alfieri


Quella di Gianluca Sciortino è una storia che commuove. La racconta in una canzone che è un inno alla vita e che travolge un pubblico giovane, ma attento. Sono le 11 di un comune giorno di lezione, alla scuola media Alfieri, ma per gli alunni quella in programma ieri è stata una lezione diversa. È l'incontro con il cantautore romano strappato alla morte, organizzato dall'istituto cagliaritano con la collaborazione dell'assessorato comunale alle Politiche scolastiche.
IL RACCONTO I ragazzi affollano rumorosi lo spazio della palestra di via De Gioannis, ma quando Sciortino prende il microfono ammutoliscono per ascoltare la sua storia e non possono fare a meno di battere le mani a tempo quando intona la prima nota di “Un giorno di dicembre”, la canzone che parla della sua disperata avventura. È il racconto di una strana mattina di fine autunno che cambierà per sempre il corso della sua vita. Un'emorragia celebrale lo colpisce a tradimento quando non aveva neanche undici anni facendolo precipitare in uno stato di coma apparentemente irreversibile. «D'un tratto sono sprofondato nel buio», confessa ai ragazzi. La morte e lo stato vegetativo sono le due uniche prognosi che i medici profilano caustici ai genitori di Gianluca, Pino e Gerarda che però non si arrendono. «Sono stati 40 giorni d'inferno», spiega la madre, intervenuta all'incontro, che con tutti i mezzi cerca di tenere Gianluca attaccato alla vita con i suoni della sua quotidianità, la musica, le voci degli amici, degli insegnanti, tutti registrati in cassette. Sulle note di “Dimmelo tu cos'è” di Antonello Venditti, Gianluca, con un filo di voce inizia a cantare. È il suo insperato ritorno alla vita. Da lì inizia una convalescenza lunga e dura. Ma la volontà, l'attaccamento alla vita hanno la meglio.
IL RISCATTO Il suo recupero fa dispetto a tutti i pronostici degli specialisti e con grandi sforzi torna a camminare e a parlare. Arriva pure il momento del riscatto quando pubblica il primo cd “Un giorno di dicembre” e la sua storia diventa il soggetto di un libro autobiografico e del film per la tv “Nel nome del figlio”. «È stato un percorso di grande sofferenza», spiega Sciortino ai ragazzi, «ma fondamentale per cogliere appieno l'importanza della vita, dono che spesso molti danno per scontato». Quello di Sciortino agli studenti è anche un monito a non seguire falsi modelli. «L'alcol e le droghe, sono solo un modo stupido di giocare a dadi con la nostra esistenza che invece, nel bene e nel male va amata».
GIULIA MAMELI

06/10/2010