Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Provincia dentro la Sogaer per difendere i low cost»

Fonte: L'Unione Sarda
4 ottobre 2010

Ordine del giorno bipartisan ma la votazione slitta: non c'è il numero legale


Maggioranza e opposizione sono d'accordo: la Provincia deve partecipare alla gestione dell'aeroporto entrando nella Sogaer, la società che controlla lo scalo di Elmas. Solo così, l'amministrazione provinciale può rendersi parte attiva nella lotta alla crisi economica che rischia di aggravarsi con la cancellazione di 13 voli low cost.
IN AULA Questa dichiarazione di intenti, manifestata da entrambe le parti, potrebbe diventare il contenuto di un ordine del giorno bipartisan, la cui bozza è stata elaborata ieri dopo il dibattito in Consiglio sulle problematiche economico-sociali del territorio, ma non votata per l'esiguo numero di consiglieri in aula. Il primo a rimarcare il problema è stato il presidente Graziano Milia: «Il fatto che la Provincia non partecipi alla gestione dell'aeroporto è un caso più unico che raro», ha spiegato in aula, ricordando che il taglio di 13 collegamenti ricadrebbe proprio «sulla nostra provincia, che è l'area che ha più bisogno di mobilità». Milia ha quindi aggiunto che «non c'è la volontà da parte della Regione di eliminare i low cost» e che anche la Provincia intende mantenere in vita quei collegamenti. Netta anche la posizione di Piergiorgio Massidda (Pdl): «Dobbiamo pretendere che la Provincia faccia parte della Sogaer, a costo di influire politicamente anche sulle scelte della Camera di commercio».
OPPOSIZIONE È quest'ultima, infatti, che controlla la società di gestione dello scalo. «Il flusso che verrebbe a mancare con la chiusura di 13 rotte è di 70 mila passeggeri», ha precisato il consigliere dell'opposizione, «su un totale di 3,5 milioni» previsti per l'anno in corso e il 2011. Massidda ha quindi proposto la stesura di un documento per manifestare questi e altri intendimenti emersi durante il dibattito, ma si è deciso (dopo qualche polemica) di rimandare la votazione a lunedì, in modo che l'accordo possa essere condiviso dal maggior numero di consiglieri.
NICOLA PERROTTI

02/10/2010