Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Il Betile strumentalizzato a fini politici»

Fonte: La Nuova Sardegna
28 luglio 2008

LUNEDÌ, 28 LUGLIO 2008

Pagina 19 - Cronaca

di Roberto Paracchini


Comune, i consiglieri di centrosinistra: Mauro Pili vuole silurare il sindaco Floris
Marco Espa e Roberto Murru «Il museo sarà finanziato dallo Stato»

CAGLIARI. Una raccolta di firme contro il Betile e la promessa di bloccarlo. L’estate rilancia la polemica sull’area di Sant’Elia. La prima pietra l’ha lanciata il deputato di Forza Italia Mauro Pili che ha portato nei palazzi romani la battaglia anti-museo. Per ovviare al recente «sì» (seppure veloce) di Silvio Berlusconi verso il Betile, Pili ha deciso di lavorare ai fianchi il ministro della Cultura Sandro Bondi, con cui si è incontrato alcuni giorni fa. L’intesa è che la questione sarà ripresa se gli oppositori che metteranno nero su bianco il loro «no» al museo saranno numerosi e se il deputato anti-Betile dimostrerà che quest’opera può contare solo sui finanziamenti legati all’anniversario dell’unità d’Itlia (oltre trenta milioni).
In città, intanto, i consiglieri del centrosinistra del Comune hanno accusato il deputato Pili di dimenticare il suo passato di presidente della Regione, quando «era sempre pronto a cedere alle spinte speculative che avrebbero riversato sulle nostre coste milioni di metri cubi di cemento».
In precedenza, in occasione della non ratifica dell’accordo di programma su Sant’Elia (comprendente il Betile, la riqualificazione abitativa, il porticciolo, il lungomare e la viabilità, più il campus universitario in viale La Plaia), l’assessore regionale Maria Antonietta Mongiu (Cultura) aveva ricordato che, se il «no» del Comune era funzionale al blocco del Betile, «sarebbe stato inutile in quanto il musero avrebbe proseguito ugualmente perchè inserito nel binario privilegiato delle opere per le celebrazioni dell’unità d’Italia».
Ora il gioco si fa più stringente anche per via delle elezioni regionali del 2009. E gli interessi poltici rischiano di diventare prevalenti. Un aspetto, questo, sottolineato da Ninni Depau e Andrea Scano (consiglieri comunali del Pd) «in quanto Pili, andando contro il Betile, fa uno sgarbo anche al sindaco Emilio Floris che il museo ha avallato. Un modo per combattere, forse, un possible avversario alla candidatura per la presidenza della Regione?».
La decisione di localizzare il museo dell’arte nuragica e contemporanea nell’area del quartiere di Sant’Elia nasce da una serie di incontri tra il presidente della Regione Renato Soru e il primo cittadino Floris. Il governatore ha sempre creduto necessario realizzare in città una grande struttura museale. Ma inizialmente si era parlato anche di una scelta più vicina al porto. E fu il sindaco (secondo quanto da lui stesso ricordato) a suggerire Sant’Elia, «con però un intervento di riqualificazione abitativa». Poi, dopo una serie di passaggi, si arrivò alla firma (di Soru e Floris) dell’accordo di programma - il 28 marzo - che il consiglio comunale avrebbe dovuto ratificare un mese dopo. Ma questo non è avvenuto: secondo la maggioranza comunale del centrodestra «per una serie di carenze tecniche e insufficente documentazione dell’istruttoria»; «per motivazioni politiche pretestuose e di inizio della campagna elettorale», secondo il centrosinistra. Sul Betile, va precisato, c’era stata in Consiglio la ferma opposizione di An (tanto che i due assessori di riferimento non avevano sottoscritto la richiesta del sindaco, fatta all’esecutivo, di sottoscrivere il progetto complessivo legato ai contenuti dell’accordo di programma).
In questi giorni il museo sembra essere diventato il cavallo di Troia contro il presidente Soru. Ma al parlamentare di Forza Italia hanno risposto ieri anche Marco Espa (consigliere comunale e regionale del Pd) e Roberto Murru (architetto, del coordinamento regionale del Pd sardo). In un comunicato i due politici del Pd hanno ironizzato sul fatto che il deputato Pili abbia scoperto che Zaha Hadid (già premio Pritzker, il Nobel dei progettisti), la vincitrice del bando di concorso per il museo, si esprima «attraverso un suo peculiare linguaggio progettuale». Tanto da essere accusata dal deputato di aver proposto per Sant’Elia un’opera molto simile ad altre già realizzate. Mentre «se l’onorevole Pili avesse una vaga consapevolezza» del linguaggio architettonico «troverebbe del tutto logico che le diverse opere di uno stesso progettista contengano elementi comuni e riconoscibili, che le distinguono da opere di altri architetti, che “parlano” linguaggi differenti». Almeno «architetti come la Hadid citano se stessi, mentre Pili salì alla ribalta delle cronache per aver copiato e fotocopiato maldestramente i programmi di Formigoni».
In questi giorni, intanto, si parla del nuovo stadio proposto dal Cagliari calcio e della rimozione dell’attuale. «Ma come si fa a isolare un problema come lo stadio - sottolinea Depau - e che appartiene all’area di Sant’Elia, senza riprendere il discorso dell’accordo di programma. Il sindaco aveva detto che la non ratifica di aprile non avrebbe significato un ritardo delle opere interessate ma anzi, un’accelerazione. Sono già passati 3 mesi, ma è tutto fermo».