Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Riforma dell'acqua, i sindacati divisi

Fonte: L'Unione Sarda
28 settembre 2010

Stop del servizio il primo ottobre. La Cisl chiede la ridefinizione degli ambiti provinciali. La Cgil: deve rimanere una sola Ato

Proclamato lo sciopero. Abbanoa: protesta ingiustificata
Abbanoa, sciopero in vista. I sindacati di Cgil, Cisl e Uil annunciano lo stop per il primo ottobre.
Lo sciopero dell'acqua si avvicina. I sindacati di Abbanoa non hanno intenzione di fare sconti ai vertici dell'azienda. Ed esprimendo «forte preoccupazione», confermano lo stop per venerdì prossimo. «La condizione di grave difficoltà finanziaria in cui versa il soggetto che gestisce il servizio idrico potrebbe portare, se non adeguatamente governata, a un collasso della società, con gravi ripercussioni sul versante del lavoro e degli utenti», lamentano Giampiero Murgia, segretario generale della Femca, e Giovanni Matta, segretario regionale della Cisl. Sulla stessa linea Mario Crò, leader sardo della Uilcem: «Ci sono problemi di sicurezza negli impianti di depurazione. Non vengono fatte visite mediche da anni e gli indumenti contro gli infortuni sono inadeguati». Il problema non è solo di «una carenza di risorse finanziarie», prosegue Crò: «Il management non gestisce bene l'azienda».
LE RISORSE Un fatto è certo: i sindacati ritengono indispensabile reperire le risorse necessarie per ricapitalizzare l'impresa e favorire, in questo modo, la riduzione dell'esposizione bancaria e il rilancio aziendale. «La ricapitalizzazione», precisa Matta, «non può prescindere dal ruolo di ogni singolo socio in Abbanoa, con la Regione in primis, per arrivare ai Comuni, anche loro responsabili della debolezza della società». Alla Cisl appare comunque urgente procedere a «una riscrittura della normativa» che indichi in modo chiaro tre obiettivi: «Che l'acqua è un bene pubblico e tale deve restare e la pur necessaria razionalizzazione del servizio deve avvenire attraverso la riconferma di questo indirizzo; che il ruolo degli organismi di controllo e di indirizzo, ossia l'Ato (Autorità d'ambito ottimale), deve essere ridefinito anche alla luce del dispositivo introdotto dalla legge 191 del 2009; che la soppressione dell'Ato, già prevista dalla norma nazionale, deve coincidere con la definizione di una nuova Authority rappresentativa di tutte le istanze territoriali, il cui ruolo deve essere realmente di indirizzo e di programmazione degli interventi e, soprattutto, di garanzia per gli utenti».
IL SERVIZIO A giudizio della Cisl, andrebbero costituiti «gli ambiti provinciali con possibilità di interagire a livello locale» e, contestualmente, relazionarsi con un'Authority regionale. «Abbanoa», osserva Matta, «rappresenta una delle più grandi imprese in Sardegna con oltre 700 mila utenti serviti. Costituisce, dunque, un valore importante nel sistema delle imprese isolane. In ragione di ciò», continua il sindacalista, «occorre trovare le soluzioni politiche, organizzative e finanziarie adeguate per consolidare la struttura dell'azienda e per dare efficienza ai servizi erogati».
LA VERTENZA Ma resta il dito puntato contro i manager di Abbanoa. «Non è stato pagato il premio di risultato, così come promesso», incalza Lorenzo Dore, segretario di settore della Cgil. «Molti lavoratori hanno svolto la loro attività nei periodi festivi per recuperare, per esempio, ritardi sul fronte della fatturazione di bollette». Dore torna sul referendum promosso dal presidente della Provincia di Nuoro, Roberto Deriu. «Non condividiamo la proposta di diversi Ato, che significano più gare per l'affidamento del servizio e quindi la possibilità per i privati di entrare in Abbanoa. Noi crediamo», sottolinea Dore, «che l'Ato, ovvero lo strumento di pianificazione del servizio, debba rimanere unico».
L'AZIENDA Oggi saranno portate avanti con la Prefettura le operazioni per scongiurare lo sciopero in extremis. Se la protesta dovesse essere confermata, Abbanoa avvisa che il primo ottobre potrebbero verificarsi disagi al servizio dovuti alla riduzione di personale operativo agli sportelli. Intanto, Sandro Murtas, direttore generale di Abbanoa, replica ai sindacati. «Il premio di risultato lo paghiamo solo quando i risultati saranno raggiunti, non prima. Siamo però disponibili a una verifica degli obiettivi stabiliti per il 2010». Non solo. Fra i punti della vertenza c'è anche il mancato pagamento delle indennità di missione. «Una rivendicazione», precisa Murtas, «che è sbagliata perché falsa» Infine, il direttore di Abbanoa non accetta la critica mossa sui potabilizzatori: «Abbiamo fissato una turnazione del personale chiara ed efficiente. Al sindacato non va bene, ma a me risulta che tempo fa i turni non venivano svolti da tutti, c'erano favoritismi».
LANFRANCO OLIVIERI

28/09/2010