Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«La casa dei tossici va abbattuta»

Fonte: L'Unione Sarda
23 settembre 2010

Via Cinquini. La rivolta dei residenti di Is Mirrionis: «Non possiamo più uscire di casa»
La proposta: al suo posto una caserma dei carabinieri
All'assemblea organizzata dalla circoscrizione 3 hanno partecipato duecento residenti infuriati e preoccupati.
Un tappeto di siringhe, escrementi e sacchetti della spazzatura ammucchiati in quelle che una volta erano aule d'asilo e uffici circoscrizionali. Benvenuti nella casa di tossici e sbandati, in via Cinquini, quartiere di Is Mirrionis. È il biglietto da visita per il Colle di San Michele. I residenti della zona sono sul piede di guerra. Ieri mattina, in duecento, hanno fatto sentire la loro voce durante l'assemblea organizzata dalla circoscrizione 3 davanti al rudere: «Siamo ostaggi. Non possiamo uscire di casa. Oramai si fanno anche sotto le nostre finestre».
LA STANZA L'odore di urina ti accoglie nell'aula delle riunioni dell'ex circoscrizione 6. Ogni centimetro quadrato della pavimentazione è ricoperta di siringhe. Le mura della struttura sono in parte sfondate. Calcinacci e detriti vanno a braccetto con buste in plastica piene di immondezza. Su un muro una scritta ironica: per favore teniamo pulito, usare il cestino . Dalle 9,30 alle 11 i tossicodipendenti non osano avvicinarsi allo stabile azzurro. C'è troppa gente. In strada anche due pattuglie dei carabinieri e dei vigili urbani. Il rumore non sembra però disturbare uno zombie : da un plaid con disegnati due gatti spunta il viso di un trentacinquenne. Sdraiato su una branda con materasso sta smaltendo gli effetti dell'ultima dose . Dorme in una stanza dominata da un tricolore. C'è un altro lettino. Nelle pareti uno specchio. Sui tavoli in plastica il kit del tossico, con fornelletti da campeggio, bottigliette di plastica e ammoniaca. Qualcuno dall'esterno gli urla di andare via. Con passo lento si alza, chiude il compensato utilizzato come porta e sparisce nuovamente sotto la coperta.
I GIARDINETTI I tossicodipendenti arrivano soprattutto dall'hinterland. Acquistano la dose in uno dei mini-market della droga di Is Mirrionis. Per bucarsi non vanno solo nel tugurio di via Cinquini. «Hanno invaso i giardini che ci sono tra le palazzine», dice Giuseppe Putzolu che vive in via Betto Alliata. Panchine e aiuole potrebbero essere un piccolo paradiso per le famiglie che vivono nelle tre stradine perpendicolari a via Cinquini. «Invece abbiamo paura di passeggiare nei vialetti. C'è il rischio di incontrare un tossico, magari armato di siringa. Viviamo in questa situazione da tanti anni. Siamo stufi», sbotta un'anziana. C'è anche una fontanella: «La usano per lavarsi. Qualcuno si fa anche il bidè». Mentre i residenti raccontano il loro calvario ai consiglieri della circoscrizione e al capitano dei carabinieri, Paolo Floris, spunta un'ombra. Si avvicina ciondolante alla fontanella e beve. Poi si appoggia a una ringhiera poco distante. Aspetta che la via verso la casa del tossico sia sgombra. «Ogni giorno», dice l'addetto alle pulizie che opera da queste parti, «raccolgo una busta piena di siringhe. Sono dappertutto. Un pericolo per anziani e bimbi che passano nel vialetto». Per capire il dramma di chi vive da queste parti basta osservare le sbarre che chiudono i pilotis: «Le abbiamo fatte mettere noi per evitare di trovarci i tossici sullo zerbino di casa».
«ABBATTETE IL RUDERE» Davanti al cancello d'accesso all'immobile della morte (i decessi per overdose non si contano più) la folla di residenti rumoreggia. «Bisogna abbatterlo», urlano due signore. «Confina con l'asilo di via Serbariu», racconta Elisa Gregori, «che era aperto fino a giugno e ora è chiuso per lavori. Non sono ancora iniziati e non vorremmo che possa fare la fine di quello di via Cinquini». Tra i residenti circola una petizione. Le firme hanno superato quota duecento. Gli abitanti di via Scornigiani, Ripafratta, Da Paganello, Tempanello e Betto Alliata chiedono l'intervento del Comune e delle forze dell'ordine: «Siamo ostaggi dei drogati che si sono impadroniti degli spazi pubblici. Ci sono siringhe dappertutto. È ora di dire basta». Dal gruppo c'è chi propone una manifestazione davanti alla Questura o alla Prefettura.
LE PROPOSTE «Da anni abbiamo sollevato il problema al Comune», ricorda il presidente della circoscrizione 3, Simone Crisponi, «senza mai ricevere una risposta. Il problema è il contenzioso tra amministrazione e Area per otto anni di affitto non pagato. É arrivato il momento di risolvere la questione. Questo edificio va abbattuto. E proponiamo di costruire qui una caserma dei carabinieri». Un applauso sposa l'idea. «Sono d'accordo», conferma Vincenzo Dessì dietro i suoi baffi. «Non vorremmo», aggiunge il vice presidente della circoscrizione, Alessandro Fadda, «arrivare ad azioni di forza come quelle fatte dai pastori sardi». Magari bloccando al traffico la vicina via Cadello. Dell'argomento si parlerà ancora nella riunione del consiglio circoscrizionale, aperto a tutti, convocato il 28 settembre alle 18.
MATTEO VERCELLI

23/09/2010