Ci sono squadre costrette a giocare in periferia ma tanti impianti sono abbandonati
Tour tra le aree sportive inutilizzate. Lai: faremo un bando
Gli impianti sono pubblici e privati. Il monumento all'abbandono è il palazzetto del pugilato di Monte Mixi.
Un calciatore che non vuole praticare il suo sport? Può andare nell'ex campo della Satellite, per esempio. Per il cestista pigro, invece, c'è lo spazio di via Monsignor della Casa. Che, a dire il vero, può essere utilizzato dal pallavolista sfaticato. E c'è anche un non-spazio per i pugili, il palazzetto di Monte Mixi. E, sia chiaro, questi cimiteri dello sport sono divisi equamente tra privati e amministrazione pubblica. E sono anche sparsi in tutta la città.
IL CENSIMENTO Purtroppo sono anche tantissimi. «Noi», affermano dal comitato regionale della Federazione calcio, «siamo a conoscenza solo dei campi che hanno l'agibilità. Gli altri? Ufficialmente non ne sappiamo nulla». Chiedere al Comune almeno per conoscere gli impianti pubblici abbandonati? Il neo assessore allo Sport Aurelio Lai ha l'alibi, appunto, di essere “neo”. «Appena mi sono insediato, ho chiesto ai dirigenti di prepararmi una mappatura. Mi sarà consegnata in settimana».
I CASI STORICI Ma per scoprire certe situazioni non serve una guida. Basta farsi un giro per la città. Al Poetto, per esempio, ci sono i campi dell'ippodromo dove, una ventina d'anni fa, si allenava il Cagliari. Adesso sono ridotti a una sorta di scheletro. Se non altro, rispetto a qualche anno fa, è stata rasata la vegetazione. Altro caso eclatante è quello del palazzetto del pugilato di Monte Mixi: attraverso una serie di cantieri di lavoro comunali, ha assunto un aspetto dignitoso (i muri sono stati ridipinti, alcuni camion di macerie sono stati portati via). Ma, per il momento, ha solo la funzione di dare alloggio ai piccioni della zona. «Potremmo darlo ai medici sportivi, interessati da tempo a quello spazio», riflette Lai. Che, comunque, non chiude altre porte. «Faremo un bando con il quale potremmo assegnare la struttura per un certo numero d'anni in cambio dei lavori di cui c'è bisogno».
STRUTTURE COMUNALI Nei pochi mesi di mandato, Lai dovrà occuparsi anche di altri campi, soprattutto di quelli piccoli a disposizione delle circoscrizioni. «C'è da intervenire», afferma Alessandro Sorgia, presidente della 4ª, «sul campo da calcio di via Oslo e su quelli da basket e pallavolo di via Monsignor della Casa». Da quelle parti, praticamente sotto i palazzoni del Cep, ci sono due campi abbandonati. «Ma, in quel caso», riprende Sorgia, «non possiamo fare niente: sono spazi che appartengono ai privati». E in una città nella quale il metro quadro è merce preziosa, un terreno edificabile è un terreno edificabile e basta.
ALTRI CASI Palazzi in vista. anche nello spazio sotto via Santa Margherita dove c'era un campo da calcetto. «Nonostante abbiamo cercato tante volte di riutilizzarlo», spiega il presidente della Circoscrizione 1 Gianfranco Carboni, «non ci siamo mai riusciti. Ed è un vero problema visto che quello è uno dei pochissimi spazi sportivi nel centro storico». Tanti cimiteri dello sport sparsi per tutta la città. Alcuni diventati quasi invisibili. Come il campo dell'Atletico in viale Elmas, il minuscolo campetto appoggiato alla Monfenera o, a proposito di caserma, il terreno di gioco del deposito carburanti dell'aeronautica di Monte Urpinu. Cimiteri dello sport in una città nella quale, per fare un esempio, il Baseball club Cagliari, appena retrocessa dall'A federale, è stata costretta a giocare tutto il campionato in trasferta (e nel torneo precedente ha utilizzato il diamante dell'Ares di Milano). ( mar.co. )
21/09/2010