Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tuvixeddu: in arrivo nuovi vincoli?

Fonte: La Nuova Sardegna
28 luglio 2008

SABATO, 26 LUGLIO 2008

Pagina 1 - Cagliari

Il sottosegretario ai Beni culturali annuncia interventi in difesa dei colli minacciati dal cemento


Amalia Schirru (Pd): «L’area da tutelare è molto vasta»

CAGLIARI. Per Tuvixeddu potrebbe essere il momento della svolta: il ministero dei beni culturali ha annunciato che sarà «valutata l’opportunità di proteggere con un’estensione del vincolo archeologico le tombe rinvenute al di fuori dal vincolo attuale». E’ stato il sottosegretario per l’istruzione, l’università e la ricerca Giuseppe Pizza a confermarlo nella sua risposta all’interpellanza urgente presentata dai deputati Amalia Schirru e Guido Melis (Pd). Pizza ha fatto riferimento al ricorso presentato da Regione, associazioni ambientaliste e dall’avvocatura generale dello Stato contro la sentenza del Tar Sardegna che ha cancellato i vincoli imposti dall’amministrazione Soru, ricorso già respinto dai giudici di palazzo Spada con una sentenza non ancora depositata. Quando l’esito del giudizio amministrativo sarà ufficiale, il ministero dovrebbe muoversi nella direzione indicata dall’avvocatura dello Stato e dalla Regione. Non c’è molto tempo: incassato il giudizio definitivo del Consiglio di Stato, le imprese private avranno pieno diritto a riprendere i lavori interrotti sull’area di Tuvixeddu-Tuvumannu e sul viale Sant’Avendrace. Ecco una sintesi del resoconto stenografico degli interventi del 24 luglio sul caso Tuvixeddu.
AMALIA SCHIRRU. Vorremmo richiamare il Governo sulla necessità di sostenere l’azione di tutela già intrapresa dalla Regione per la salvaguardia di un’area di rilevanza storico-archeologica, il colle di Tuvixeddu e Tuvumannu in cui insiste la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo e che si presta alla realizzazione di un parco. La Regione ha bloccato un progetto edificatorio in essere, che ha messo in rilievo un patrimonio enorme, un numero di sepolture superiore a quanto preventivato. Tale operazione ha rivelato che l’area è molto più vasta e va oltre i confini sottoposti a vincolo. Riteniamo urgente richiamare la vostra attenzione a intervenire per la conferma e l’allargamento del vincolo posto alle aree sinora non interessate».
GIUSEPPE PIZZA, sottosegretario di Stato per l’istruzione, l’università e la ricerca: «Signor Presidente, l’area denominata Tuvixeddu in Cagliari è articolata in due sommità collinose ed è caratterizzata dalla presenza di reperti di grande interesse storico-archeologico - certamente la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo - architettonico, speleologico e naturalistico, il tutto in un contesto di notevole suggestione paesaggistica, essendo peraltro situato all’interno dell’area dell’ambito urbano. In questi ultimi dieci anni, a seguito di ulteriori campagne di scavo, è stato approfondito lo stato della conoscenza delle emergenze archeologiche presenti sul colle, mostrando un inaspettato quanto innegabile aumento di valore dell’intero complesso il quale, nonostante l’intensificarsi delle attività di scavo, rimane solo parzialmente esplorato anche a causa del concentrarsi, da parte dei ricercatori, in un’area limitata e circoscritta del colle. L’attuale assetto dell’area è anche il risultato di scelte urbanistiche operate nei trascorsi decenni dal comune e confermate a suo tempo dalla regione Sardegna. Riferisce la soprintendenza archeologica della Sardegna che, proprio durante l’esecuzione dei lavori del parco, sono state rinvenute e scavate centinaia di tombe. Su queste il Ministero per i beni e le attività culturali esercita le azioni di tutela e di conservazione di propria competenza. Invece, sono state scavate, documentate e rimosse, ma certamente non «distrutte», quelle sepolture strutturalmente non consistenti, cioè le tombe in fossa terragna, quelle ad incinerazione dentro o fuori urne, in quanto per loro natura non sono suscettibili di interventi di tutela analoghi a quelli adottati nei confronti di quelle monumentali. Gli scavi effettuati di recente hanno, altresì, portato all’esplorazione di aree di necropoli marginali rispetto all’area di vincolo archeologico del 1996 e in minima parte esterne ad esso, ma comunque ricomprese nel perimetro costituito dalla più vasta area sottoposta a vincolo paesaggistico nel 1997. Si vuole pertanto rassicurare l’onorevole interpellante circa l’efficacia delle azioni di tutela esercitate nei confronti dei bacini archeologici ritrovati, in considerazione del fatto che i medesimi, pur ricadendo in un’area immediatamente esterna al vincolo archeologico, sono tuttavia ricompresi nella più vasta area sottoposta al vincolo paesaggistico del 1997. Anche se i due vincoli sono concepiti per finalità diverse, quello paesaggistico, nel caso di specie, ingloba anche quello archeologico, con la conseguenza che i beni ivi ricadenti non possono essere sottratti al regime di tutela. Nel caso in cui il Consiglio di Stato non dovesse accogliere il ricorso contro la sentenza del Tar che ha bocciato i nuovi vincoli, il Ministero per i beni e le attività culturali può fin d’ora fornire assicurazione all’onorevole interpellante che i propri uffici provvederanno a valutare l’opportunità di proteggere con un’estensione del vincolo archeologico le tombe rinvenute non ricadenti in esso».
GUIDO MELIS. «Tuvixeddu ha un’importanza storico-culturale che non interessa soltanto gli studiosi, gli archeologici e gli eruditi della Sardegna, che pure si sono mobilitati in difesa di questi scavi. Vi è un valore - se mi consentite - di tipo turistico e culturale in senso lato. Questi sono siti che si prestano ad essere visitati ed utilizzati per far conoscere le antiche civiltà: dal punto di vista della civiltà fenicio-punica, questa è una testimonianza di straordinaria originalità. Dunque ci saremmo aspettati dal Governo una posizione un po’ più forte ed anche un richiamo alla soprintendenza di Cagliari, perché faccia valere, con più forza di quanto non abbia fatto passato, il regime vincolistico nei confronti di questo bene». (m.l)