Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il mio stadio bello ed ecocompatibile»

Fonte: L'Unione Sarda
28 luglio 2008

Vista interna
Il progettista, Jaime Manca, racconta come sarà il nuovo S.Elia
Piccolo («una via di mezzo tra un impianto per il calcio e uno per il tennis»), economico («strutture in acciaio per economizzare costi e tempi») ed ecologico («avrà 15 ettari di pannelli fotovoltaici»). Ma il nuovo stadio che dovrebbe sorgere in un'area di 47 mila metri quadrati accanto al vecchio Sant'Elia, sarà soprattutto il fulcro di un parco urbano e un luogo fruibile durante la settimana. Perché ospiterà, ristoranti, sushi bar e altre attività di intrattenimento.
A concepire quella che per ora è stata battezzata Caralis arena ma che difficilmente potrà avere un nome diverso da Sant'Elia («si potrebbe fare uyn referendum tra i residenti per la scelta del nome»), è stato Jaime Manca di Villahermosa, 44 anni, architetto di origine sarda («i miei genitori sono nati a Cagliari, ho fatto il liceo a Laconi») con studio a Roma. «Mi sono ispirato all'Olympiastadion di Monaco di Baviera, costruito in una zona periferica in occasione dei Giochi Olimpici del 1972 ed oggi diventato il cuore di un parco urbano. Vorrei che anche il nuovo Sant'Elia fosse così».
VISIBILITÀ PERFETTA Il progetto preliminare è stato consegnato al Cagliari calcio a settembre 2007, ora architetti e ingegneri stanno lavorando a quello definitivo, che sarà consegnato al Comune per ottenere le autorizzazioni necessarie. «Il nostro obiettivo principale è stato realizzare un impianto bello in cui lo spettacolo si vedesse bene e da vicino», spiega Manca. «Per questo le tribune sono ripide ed hanno una pendenza media di 38 gradi».
ECONOMICITÀ «Poi abbiamo lavorato e stiamo lavorando sull'economicità. Abbiamo visto che tutti gli stadi costruiti recentemente e quelli che si stanno realizzando sono molto costosi, anche perché hanno quasi tutti strutture per spazi commerciali che ne hanno fatto lievitare costi, impatto visivo e ambientale. Gli aspetti innovativi del nostro progetto», aggiunge l'architetto, «saranno semplicità, economicità ed ecocompatibilità».
18 MESI PER COSTRUIRLO «La struttura portante, attualmente allo studio di una società di ingegneria, che sta valutando anche i carichi, sarà prevalentemente prefabbricata e in acciaio per economizzare i tempi di costruzione che dovrebbero essere ridotti a 12 mesi, più sei per le fondazioni. Tempi dimezzati rispetto ai tre anni necessari per un impianto tradizionale».
STADIO PICCOLO «Inoltre sarà visibilmente piccolo, una via di mezzo tra uno stadio per il calcio e uno per il tennis. La copertura sarà quasi totale», spiega Manca, «si estenderà in parte all'esterno e sarà realizzata interamente con pannelli solari e fotovoltaici in grado di produrre 250 chilowatt all'anno per metro quadro e l'acqua calda per l'uso interno. Considerato che avrà 15 mila metri quadrati di copertura (a un altezza di 16 metri), avrà energia più che sufficiente per autoalimentarsi».
INTRATTENIMENTO «Ci saranno scale mobili e ascensori che garantiranno un afflusso rapido anche ai portatori di handicap. A quota zero ci saranno le funzioni di intrattenimento, ristorazione pizzeria e la hall d'ingresso con gli ascensori che porteranno il pubblico a quota nove dove ci saranno un ristorante-caffetteria, gli otto sky box, con salotti, tv e, soprattutto, grandi vetrate con vista sulla partita».
IL PARCO URBANO «All'esterno un parco urbano di 4,7 ettari che diventerà il motore ricreativo del quartiere. Nei 6000 metri quadri del piano seminterrato parcheggeranno calciatori, bus, mezzi delle forze dell'ordine, altri 1500 posti auto saranno realizzati all'esterno. Pochi? No», secondo l'architetto, «perché la tendenza è potenziare i trasporti pubblici e perché proporremo un vaporetto che attraversi il canale di Terramaini e conduca allo stadio bypassando le arterie principali. Lo stadio avrà standard di sicurezza elevati, sarà schermato per dare la possibilità alla brezza di creare comfort e sarà facilmente adattabile a struttura per grandi eventi». Per Jaime Manca il nuovo Sant'Elia sarà «il cuore del quartiere e l'idea del parco, in questo senso, è fondamentale».
FABIO MANCA

27/07/2008