Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Palazzi e case nei terreni contesi

Fonte: L'Unione Sarda
9 settembre 2010

Elmas. La proposta di Accordo di programma prevedeva la realizzazione di circa 135 mila metri cubi per uso residenziale

Con lo stadio sfuma un imponente progetto edilizio
A far sfumare l'affare è stato il cambio di titolarità di parte di quei terreni, ora entrati nella disponibilità del Cagliari calcio: è lì che Cellino vorrebbe realizzare lo stadio.
A due passi dall'aeroporto, ad appena cento metri in linea d'aria dai terreni dove il Cagliari calcio vorrebbe costruire lo stadio di “Santa Caterina”, sarebbe potuto sorgere un complesso residenziale di 135 mila metri cubi. Palazzi e case in un fazzoletto di terra stretto tra le rotaie della ferrovia e la Statale 130, con vista sulla pista d'atterraggio di Elmas.
Un progetto legato a quello della società rossoblù per un semplice motivo: dopo la proposta di Accordo di programma presentata da Massimo Cellino il 26 luglio scorso, di fatto le possibilità di realizzare la cubatura sono diventate quasi nulle. Perché? Per spiegare cosa stesse succedendo nella zona di “Tanca Spada” - questo il nome delle aree che stanno a ridosso dello scalo cittadino - bisogna fare qualche passo indietro. Almeno fino al 16 dicembre del 2008, quando Benedetto Antonio Natalini (allora rappresentante della società Santa Caterina), Giancarlo Gutierrez, Giovanni Vacca, Luisa Asquer e le signore Pierluisa e Margherita Delogu, tutti proprietari degli appezzamenti tra il centro abitato di Elmas e l'aeroporto, chiedono all'amministrazione comunale di sottoscrivere un Accordo di programma.
IL PROGETTO In quel momento i due terreni, divisi dalla ferrovia, sono classificati dal Puc come “area G”, ovvero dedicata ai servizi. Su quelli più vicini alla chiesetta campestre (cioè quelli interessati dallo stadio), di proprietà della Santa Caterina srl, c'è anche un alto indice di cubatura realizzabile: 306 mila metri cubi da trasformare genericamente in un «Polo integrato per attività direzionali, commerciali, mercantili, residenziali, ricettive e attività sanitarie». Dall'altra parte delle rotaie - nei terreni di Gutierrez, Vacca, Asquer e Delogu - c'è ugualmente la possibilità di costruire edifici per servizi (anche se in misura inferiore rispetto ai dirimpettai) e una piccola zona residenziale. È da qui che parte la proposta di Accordo, che suona più o meno così: i terreni della Santa Caterina srl vengono «ceduti al patrimonio comunale», su cui c'è «la rinuncia all'edificazione di tutti i volumi derivanti dal Puc» e si trasformano i terreni di fronte «in zona C, con indice edificatorio di 1,5 metri cubi per metro quadro, equivalenti a 135 mila metri cubi». È questo il punto fondamentale: si rinuncia a costruire «servizi» da una parte, per ottenere il cambio di destinazione dall'altra.
LA PROCEDURA Una proposta che il sindaco di Elmas Valter Piscedda ha presentato appena un mese dopo in Consiglio comunale, ma la procedura si è bloccata in quel momento, nel senso che l'amministrazione ha deciso di non andare avanti nelle trattative. Nel frattempo però ha dato una risposta indiretta, adeguando il Puc al Piano paesaggistico regionale. Un atto che ha sostanzialmente bloccato qualsiasi variante urbanistica, visto che sono fermi in tutto altri 6 Accordi di programma in altrettante zone di Elmas.
IL CAMBIO Queste le intenzioni dei proprietari dei terreni di “Tanca Spada” fino a pochi mesi fa. Cosa è successo nel frattempo? È successo che buona parte dei terreni - 22 ettari - sono entrati «nella disponiblità» del Cagliari calcio (così scrive Cellino nei documenti presentati al Municipio di Elmas), con un «contratto preliminare di compravendita stipulato in data 11 maggio 2010», atto che sarebbe diventato definitivo ai primi di agosto.
L'AFFARE SFUMATO E quindi con il cambiamento di uno dei titolari, per di più con altre intenzioni, il progetto sfuma: niente più palazzi affacciati sull'aeroporto, ma semmai un nuovo impianto sportivo e strutture a «destinazione ricettiva, sportiva, commerciale e residenza di custodia», per una superficie di 27 mila metri quadri, circa il 56 per cento in meno rispetto a quello che permetterebbe il Puc in quell'area. E per capire quanto potesse valere un affare come quello proposto prima dello stadio, basta guardare la tabella allegata alla proposta di Accordo di dicembre 2008, nel quale viene fatta una stima del valore complessivo dei terreni: 20 milioni di euro. Un progetto su cui però l'Enac, che ha già espresso un parere negativo (ancora prima della convocazione della conferenza di servizi) per lo stadio, non si è mai pronunciata. Nonostante i palazzi dovessero sorgere a qualche centinaio di metri dall'aeroporto.
MICHELE RUFFI

09/09/2010