Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Wam, ed è subito musica

Fonte: L'Unione Sarda
8 settembre 2010

Wam, ed è subito musica

Sarà la natura tridentina, che lo porta alla pacatezza, ma quando Francesco Giammarco - docente di pianoforte al Conservatorio di Cagliari, allievo di Fausto Zadra e Vincenzo Scaramuzza - parla del suo compositore preferito, non usa iperboli. E quasi si stupisce nello scoprire che i numeri dell'associazione che presiede, e che ogni anno promuove a Cagliari le Serate Mozartiane (stavolta dedicate a Chopin), sono in crescendo. «Temevo la crisi. Non c'è stata. Il Teatro Civico ha registrato sempre il tutto esaurito, e al di là della bravura dei solisti, devo dire che alla fine è lui ad attirare tante persone». Lui, Wolfgang Amadeus Mozart. Che dal primo concerto del 22 agosto, protagonista il bravissimo Michele Spiga, all'ultimo del 4 settembre, ha esercitato sul pubblico cagliaritano il suo fascino. Tanto da spingere la sede cagliaritana dell'Associazione Mozart Italia a organizzare un concerto straordinario. E gratuito. Si terrà martedì 14, alle 21, nel Salone dei Ritratti di Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114. Il titolo? “In viaggio con Mozart”: amori, segreti, odi e passioni di un Wunderkind a spasso per l'Europa raccontati da Giacomo Fornari e Costantino Mastroprimiano. Quest'ultimo eseguirà al fortepiano brani tratti da Sonate e Variazioni e dai quaderni di viaggio di Wolfgang e del padre Leopold. Il prezioso strumento, ospitato attualmente a Palazzo Siotto, è un acquisto dell'Associazione, copia di un fortepiano appartenuto al musicista. Giammarco, che ha sangue materno cecoslovacco, lo ha trovato a Praga, città mozartiana per eccellenza. «Lo utilizzeremo per una serie di attività didattiche».

Nate nel 1997 per volontà del pianista trentino, di sua moglie Elisabetta Dessì (pianista e come lui docente al Pierluigi da Palestrina), e di un pugno di appassionati, le Serate Mozartiane sono state ospitate a Santa Chiara, a Palazzo Siotto, al Lazzaretto e da cinque anni, al Civico. Giammarco, che con la Dessì forma dal 1994 un duo pianistico, vive a Cagliari da una ventina d'anni. Ma a Rovereto ha visto nascere l'Associazione Mozart Italia, fondata dal suo amico Giacomo Fornari. «È stato lui a spingermi ad aprire una sede qui in Sardegna, io ho lavorato a lungo per il festival di Rovereto, anche come assistente alla regia delle riprese tv, e lì è cominciato il mio interesse lavorativo per Mozart». Del resto il primo concerto della tournée italiana di Amadeus fu proprio a Rovereto, città d'origine dei Lodron. «Furono loro, suoi protettori a Salisburgo, a dargli le lettere di presentazione per i nobili italiani».

Wunderkind: bambino prodigio. Ma perché Mozart è così popolare? «Perché infonde solarità e ottimismo. La musica classica tende nel suo complesso al drammatico. Invece questa piccola isola felice che è il classicismo viennese, forse per merito della Rivoluzione Francese o del post Illuminismo, trasmette arguzia, intelligenza, gioia. E una notevole economia di mezzi: che significa ottenere il massimo col minimo sforzo. Così, quella che potrebbe sembrare una dimensione ridotta della musica, per un ascoltatore attento è un valore aggiunto di chiarezza. Mozart è come Van Gogh: due pennellate e ti stende. Ti tira fuori una frase, una progressione e ti lascia senza fiato».
Mozart è intelligenza, comprensione superiore delle proporzioni. «Se si ascolta la musica dei contemporanei, è uguale ma non è uguale. Come dice Salieri, sposti una nota e cade tutto. Si può tentare di riprodurre questa architettura ma non è possibile. Del resto, Mozart aveva tre cervelli in uno. Un'intelligenza superiore e irripetibile. Difficile trovare un altro con quel livello così alto in tutto ciò che ha scritto».
Quanto a Leopold, il prototipo del padre musicista, «è stato determinante. Un insegnante fantastico. Ma tutti i talenti precoci hanno alle spalle un genitore. Pollini la mamma, Baremboim e Abbado il padre. La sorellina Nennerle? Certo, è stata sacrificata, ma allora non esisteva la carriera del compositore puro ed era raro che una donna diventasse compositrice...».
Le sue opere? Come si fa a dire qual è la migliore? Se proprio devo scegliere dico il trio “Soave il vento” di Così fan tutte . Ma ha ragione Muti quando dice che l'aria di Mozart più bella è quella che incontri».
MARIA PAOLA MASALA

08/09/2010