Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Per l'okay serve il parere di diciotto enti

Fonte: L'Unione Sarda
1 settembre 2010

Cronaca (grottesca) di un investimento da trenta milioni di euro che porterebbe a Cagliari gruppi di vacanzieri ricchi della terza età


Sembrava tutto troppo bello. Riunioni, idee imprenditoriali, Regione per una volta veloce nell'aggiudicare la gara e un'impresa disposta ad accollarsi un progetto di mezzo secolo per realizzare un polo di turismo sanitario che vale oltre 30 milioni di euro e 110 posti di lavoro, senza contare l'indotto. Avevano anche fissato i tempi: inizio lavori ad autunno del 2007 e apertura delle vasche per la talassoterapia nello stesso periodo di due anni dopo. Invece no. L'ex ospedale Marino continua a fare la sua brutta figura di rudere affacciato sulla spiaggia cagliaritana del Poetto.
La prima bocciatura è targata Soprintendenza. Il progetto studiato dalla prima vincitrice (la Sa&Go di Angelo Cerina e Sergio Porcedda, proprietario del Bologna e dello stabilimento balneare Il Lido) diventa irrealizzabile per una serie di vincoli, imposti dalla direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Sardegna dopo l'aggiudicazione.
IL NUOVO PROGETTO Dopo una lunga battaglia giudiziaria la Prosperius di Firenze, che nel primo procedimento era stata esclusa dalla Regione (decisione poi avallata dal Tar), viene riabilitata dal Consiglio di Stato. Una sentenza che di fatto la rimette in corsa e con le carte in regola, tanto che il 16 giugno di quest'anno il direttore dell'assessorato regionale all'Urbanistica Giovanni Pilia non ha difficoltà a dichiarare la società toscana vincitrice della gara per la riqualificazione e ammodernamento dell'ex Ospedale marino.
Il responsabile della Prosperius Mario Bigazzi crede nell'iniziativa, anche perché la Soprintendenza nel frattempo ha ammorbidito i paletti imposti dal vecchio direttore per una serie di contrasti con l'ex presidente della Regione, Renato Soru.
Bigazzi ripropone ai 18 (diciotto) enti pubblici interessati all'iniziativa il progetto dell'architetto Enzo Satta e del suo staff. «Da sardo ho accettato con entusiasmo l'incarico. Ma quello che mi ha convinto è aver toccato con mano come in Sardegna questo tipo di strutture siano carenti: abbiamo appena 85 posti letto a fronte di un fabbisogno di 1638», afferma il professionista gallurese.
La spiaggia, il clima, la vicinanza con l'aeroporto tutti elementi fondamentali per il turismo sanitario. Un'attrazione irresistibile per il pensionato tedesco o danese. Il professor Bigazzi ha le idee chiare. «Possiamo offrire servizi alla popolazione in invecchiamento, soprattutto nordeuropea. Svedesi e, soprattutto inglesi, che oggi per la riabilitazione vanno in Marocco, Tunisia o Spagna. Niente a che vedere con la bellezza di Cagliari. In aggiunta vogliamo offrire servizi innovativi, come la domotica casalinga, indirizzata soprattutto ai giovani paraplegici, o il centro robotico che aiuta il paziente nella riabilitazione motoria postoperatoria. Lo abbiamo già fatto con ottimi risultati in Toscana e Umbria».
IL COMUNE Il parere negativo del Comune di Cagliari arriva inaspettato. Anche perché due anni fa il sindaco del capoluogo Emilio Floris se l'era presa con la Regione, allora governata dalla sinistra. «La vicenda dell'ex Ospedale marino è pericolosa soprattutto dal punto di vista politico», aveva detto Floris. «La Regione, con certe posizioni, blocca lo sviluppo della città. Mi auguro e spero che l'errore di valutazione non freni la possibilità di sviluppo di una struttura che, riqualificata, dovrebbe diventare un volano per il lungomare». E ora che il blocco arriva dalla sua amministrazione? «Non conosco nel dettaglio la vicenda, ma siamo a favore, nel rispetto delle norme, alla soluzione di una situazione scandalosa».
L'unica scappatoia è rappresentata da modifiche al progetto. Oggi il dirigente comunale e l'architetto Satta si incontreranno per trovare un'intesa da presentare al prossimo incontro previsto a ottobre. Non sarà facile, entro febbraio del 2011 tutto dovrà essere chiarito. (a. a.)

01/09/2010