Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Noi che non vogliamo la tessera

Fonte: La Nuova Sardegna
30 agosto 2010


DOMENICA, 29 AGOSTO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Sant’Elia tappezzato di scritte e manifesti ultrà: protesta per la prima in casa

CAGLIARI. La partita contro il Palermo del 12 settembre, prima del campionato in casa per il Cagliari, si giocherà al Sant’Elia ed è una bella notizia. Lo ha stabilito il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che, dopo il vertice dell’altro giorno in questura, ha dato il via libera alle opere che sono state messe in atto per adeguare lo stadio alla tessera del tifoso (tornelli e ingressi di abbonati e possessori di biglietto singolo). Ma il clima quel giorno potrebbe essere tutt’altro che sereno.
Lo fanno pensare le decine di scritte polemiche che da giorni fanno da cornice allo stadio e la volontà delle frange ultrà della tifoseria cagliaritana di contestare la tessera del tifoso, considerata - ma non solo da loro, ieri sono scese in campo anche le associazioni dei diritti umani - come una schedatura. Le prime avvisaglie della contestazione dei tifosi a livello nazionale si sono avute lo scorso fine settimana, nel corso di una festa di partito alla quale ha partecipato il ministro dell’Interno Maroni: petardi e bombe carta contro la polizia, guerriglia urbana, feriti, una decina di denunce, seguite dalla promessa del Governo di adottare d’ora in avanti la linea durissima. Oggi, alla prima del campionato, il clima di tensione potrebbe farsi nuovamente sentire, perlomeno nelle curve più turbolente d’Italia. Cagliari rischia di non sottrarsi alla regola e le forze dell’ordine guardano già con qualche apprensione alla data del 12 settembre, anche se Giuseppe Gargiulo, vice questore e responsabile del settore ordine e sicurezza pubblica negli stadi, ha subito cercato di gettare acqua sul fuoco: «Vedrete che non succederà nulla». Sarà pure così ma di certo la tensione rischierà di percorrere pericolosamente tutte le giornate del campionato: «Una domenica tranquilla non significa che la successiva sarà lo stesso». C’è un altro elemento che preoccupa e non poco. Il calo verticale del numero degli abbonamenti, praticamente dimezzati: a Cagliari si è passati nel giro di un anno da circa 6500 a poco meno di 3000. Un flop mai visto, che rischia di lasciare ancora più vuoto il Sant’Elian e prelude ad altri tempi bui, con le tribune che - insieme all’abbuffata di televisione e alle condizioni precarie nelle quali si trovano - potrebbero ben presto ritrovarsi con il vuoto più assoluto. Davvero una bella prospettiva, anche in vista del nuovo stadio di Elmas. Il calo di abbonati registrato dal Cagliari calcio non è in realtà diverso da quello registrato altrove, nessuna società chiuderà i conti in linea con l’anno passato. E adesso è proprio la tessera del tifoso a finire nel mirino, tanto che qualche presidente - sottovoce - avrebbe fatto capire che non è stata una bella idea introdurla, almeno a queste condizioni e con questi stadi. La volontà di mostrare il pugno duro e di fare la faccia feroce potrebbe rivelarsi alla fine un rimedio peggiore del male. Si è fatto un gran parlare nei giorni scorsi della famosa tessera: cos’è, chi può averla e chi no, da quando è obbligatoria, quali vantaggi comporta, quanto costa e come è fatta. Insomma si fa chiarezza poco alla volta ma di sicuro sono stati sottovalutati gli effetti che potrebero avere le curve in rivolta. Una informativa riservata del ministero degli Interni ha rivelato che proprio gli ultrà cagliaritani (insieme a quelli juventini, catanesi, sampdoriani, fiorentini e bresciani) potrebbero creare più di un problema. E le scritte che tappezzano lo stadio («no alla tessera», «io non mi tessero», «tessera no») con una cornice di manifesti e adesivi non lasciano preludere davvero niente di buono in vista della partita del 12 di settembre.(ad)