Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

In consiglio l’emergenza piazza d’Armi

Fonte: La Nuova Sardegna
30 agosto 2010

LUNEDÌ, 30 AGOSTO 2010

Pagina 17 - Cronaca

Seduta anticipata per approvare d’urgenza una variazione di bilancio rivolta a mettere in sicurezza lo spazio pubblico

Le ultime indagini sul sottosuolo hanno suggerito immediati interventi di ripristino

All’ordine del giorno anche la modifica di piazza San Michele

CAGLIARI. La messa in sicurezza di Piazza d’Armi e la riqualificazione di piazza San Michele sono tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale di domani. L’assemblea è stata anticipata per permettere l’approvazione di una variazione di bilancio in cui vi sono i due interventi.
Per piazza San Michele è previsto un intervento di cinquecentomila euro, ma il progetto lascia dei punti non chiariti. In particolare per quanto riguarda il destino degli ambulanti. Ma l’apertura del cantiere comporterà necessariamente il loro trasferimento. Da qui il problema di trovare loro un nuovo spazio. Nonostante la vicinanza ai centri commerciali tradizionali e allo stesso mercato di via Quirra, il mercatino e la presenza degli ambulanti serve a mantenere i prezzi dei generi alimentari più contenuti. E qualche volta funge anche da opportunità per chi non riesce a sbarcare il lunario e si “inventa”, magari con un camioncino preso in prestito, venditore di prodotti ortofrutticoli di stagione per fare qualche decina di euro al giorno.
La messa in sicurezza di piazza D’Armi è l’altro problema legato alla variazione di bilancio. Per questo intervento sono previsti trecentomila euro di spesa. Tutta l’area, da tempo, è oggetto di smottamente più o meno gravi. Recentemente vi sono stati quelli di via Peschiera e via Malfidano, dove è anche sorto un comitato in difesa degli abitanti. I problemi di tenuta geostatica dell’area sono dovuti alle caratteristiche del sottosuolo, dove vi sono ampie cavità, alcune storiche altre di epoca più recente, compromesse e ampliate dalle notevoli perdite idriche degli anni passati e dalle piogge. In un primo momento l’amministrazione disse che erano gli abitanti a dover pagare la messa in sicurezza. Poi c’è stata la protesta e gli esami geognostici fatti fare dal Comune.