Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Malaffare, al Sud il 74% dei reati Isola poco virtuosa

Fonte: L'Unione Sarda
26 agosto 2010

l'indagine Pubblica amministrazione


Sono le regioni del Mezzogiorno d'Italia a guidare la classifica delle aree del Paese che contano il maggior numero di reati contro la Pubblica amministrazione. Una «mappa del malaffare», afferma un'indagine della Cgia di Mestre su dati tratti dalla relazione della Corte dei Conti, che vede concentrato nel Sud il 74% dei procedimenti avviati dalla giustizia amministrativa. Quelli in corso sono 3.680, dei quali 2.721 riguardano contenzioni nelle regioni del Meridione. Le cause avviate in Italia nel 2009 sono state 1.652, pari a 2,75 ogni 100 mila abitanti. Lo stock di giudizi ancora in corso ha toccato, al 31 dicembre 2009, quota 3.680, pari a 6,13 cause ogni 100 mila abitanti.
I REATI Ma quali sono le fattispecie di reati che aggrediscono la Pubblica amministrazione? Si tratta di procedimenti per tangenti, frodi comunitarie, illiceità nel conferimento di consulenze o nella retribuzione di incarichi a personale esterno, irregolarità gestionali nella realizzazione di opere pubbliche, illiceità nella gestione di servizi pubblici e della sanità. Un fenomeno, sottolinea il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, che «mette a rischio la tenuta dei bilanci delle amministrazioni».
LA MAPPA Al Molise spetta la maglia nera, con 31,48 cause aperte ogni 100 mila abitanti, mentre il Veneto è la regione più virtuosa con 0,88 giudizi rimasti ancora in piedi al 31 dicembre del 2009. Gli esperti della Cgia hanno così delineato la «mappa del malaffare» che mina l'amministrazione pubblica. Nel numero di giudizi aperti dopo il Molise si trova la Sicilia, con 23,2 cause rimanenti ogni 100 mila abitanti, la Basilicata (16,09), la Calabria (13,29), la Campania (13,28) e la Sardegna (9, 22). Dopo il Veneto, tra le regioni meno interessate da questo fenomeno, ci sono Emilia Romagna (0,97 ogni 100.000 abitanti), Lombardia (1,06), Piemonte (1,20), Liguria (1,80) e Friuli Venezia Giulia (2,36).
La classifica rimane pressoché invariata anche quando si tratta di analizzare le cause sorte nel 2009. «Specie sul fronte delle consulenze», commenta la Cgia di Mestre, «ci si trova di fronte ad una vera e propria emergenza. Non si tratta di fatti episodici o di incapacità di gestione, bensì di una vera e propria patologia».

26/08/2010