Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il lungomare dei sogni infranti

Fonte: La Nuova Sardegna
23 agosto 2010

DOMENICA, 22 AGOSTO 2010

Pagina 1 - Cagliari


Dallo scalo storico a Marina Piccola era prevista la passeggiata a mare


I PROBLEMI Il piano regolatore del porto ancora inattuato Mancano i finanziamenti necessari per le opere

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. C’era una volta il sogno di un lungomare che dal porto sarebbe dovuto arrivare sino a Marina Piccola. «C’era una volta» perché ora non se ne parla più. In quell’area gli unici lavori riguardano l’ex magazzino del sale progettato da Pier Luigi Nervi.
Ex deposito Nervi. Si tratta di lavori di messa in sicurezza condotti dalla sovrintendenza ai beni monumentali e architettonici: per impedire che l’opera di uno dei più grandi ingegneri del Novecento vada in rovina. «A suo tempo - ricorda Raffaele Lorrai, assessore comunale ai Lavori pubblici - quando c’era Mauro Meli al teatro lirico si era ipotizzato di farne un qualcosa che potesse essere utilizzato per manifestazioni legate allo spattacolo. Poi la qustione non ha avuto seguito». E oggi il deposito Nervi è uno dei monumenti importanti ma poco valorizzati esistenti in città.
La storia. Nel maggio del 2007, come ultimo atto del suo governo l’allora presidente dell’Autorità portuale (competente sul lungomare) Nino Granata approvò il piano regolatore del porto. Ma solo nei giorni scorsi c’è stato l’ultimo atto con l’approvazione da parte del comitato superiore dei lavori pubblici. Ora il problema «sarà quello dei finanziamenti - spiega Lorrai - saranno necessari circa sei-settecento milioni di euro per realizzare tutto il progetto e questi soldi dovranno arrivare dallo Stato centrale».
Piano regolatore. Il piano regolatore portuale, realizzato in parallelo a quello urbanistico, prevede la trasformazione dello scalo storico del capoluogo in veste turistica e, in generale, un riconversione della città anche in funzione dell’accoglienza. Sul molo Ichnusa è già stato realizzato lo scalo per le crociere, anche se questo tipo di navi non possono attraccare (visto il pescaggio dei trasatlantici) senza aver dragato prima i fondali.
Posto storico. Secondo il piano lo scalo storico di via Roma dovrebbe diventare un luogo integrato con la città e non più un corpo estraneo. L’obiettivo è strategico e per via Roma lo scenario futuro vede la grande piazza sul mare che congiunge i vecchi quartieri col il mare. Con un’impostazione che riprende, in pratica, l’iniziale progetto che aveva dato il via alla stessa via che costeggia il porto oltre un secolo fa: affacciarsi sul mare senza ostacoli in mezzo. Ma va ricordato che a tutt’oggi Cagliari non ha un lungomare, se non in piccoli fazzoletti di terra.
Viale Colombo. Nel tratto di mare parallelo a viale Colombo, che va dall’ammiragliato a Su Siccu il piano regolatore del porto prevede la realizzazione di un lungomare attrezzato e la rimozione degli edifici (come il liceo scientifico) che interrompono l’area. Ma sino ad ora si è realizzato ben poco, a eccezione di alcuni lavori sulla pineta.
Ammiragliato. Per anni, durante il governo di Mariano Delogu, il Comune cercò di eliminare la cesura rappresentata dell’ammiragliato in quel tratto di lungomare, ma senza riuscirci. Successivamente il sindaco Emilio Floris trovò un accordo per una piattaforma in legno (di pochi metri di larghezza) tra il mare e l’ammiragliato: in modo da collegare il porto col tratto successivo, in direzione di Su Siccu. Ma quel piccolo viale non è stato terminato.
Su Siccu. Di fronte a Su Siccu, il piano prevede il potenziamento del porticciolo turistico che dovrebbe permettere 2000-2500 posti barca. È previsto il prolungamento del pennello di Bonaria sino al molo Levante, col varco per gli attracchi. Per la zona a monte sono stati impotizzati i servizi necessari per la nautica. Mentre vicino al’area di Giorgino dovrebbero essere dislocati i cantieri specifici.