Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Giorgino? Negli anni qua è cambiato tutto»

Fonte: L'Unione Sarda
23 agosto 2010

racconto L'arenile colmo di alghe e rifiuti


Quando si abbandona la statale 195 per addentrarsi nella lingua d'asfalto che porta a Giorgino, sui cigli della carreggiata, accanto a cespugli resi gialli e secchi dal sole agostano, si possono vedere serbatoi di oli esausti, copertoni bruciati, tavoloni di legno qualsiasi tipo di elettrodomestico. Giorgino era una spiaggia, ora è altro.
IL DESERTO Ieri, quando gli altri litorali cittadini erano colmi di gente, si poteva osservare un unico ombrellone. Sotto l'ombra una bambina di un paio d'anni con i suoi genitori. Suo padre, Massimo Spiga, viene qui da Serrenti per pescare. «Ne approfitto. Lancio l'amo e nel frattempo la famiglia a prendere un po' di sole». Massimo viene qui da anni, «per me il Poetto è troppo caotico e trafficato». Lui è la persona adatta per descrivere il mutamento di questo angolo di mare.
L'EX SPIAGGIA «Fino a qualche anno fa veniva qualche bagnante, ma ora è tutto abbandonato. La gente arriva e scarica i rifiuti e non bada neanche a me che li guardo. Per loro è normale, poi vanno via».
Tutto intorno, infatti, è una distesa di patate di mare che emanano il classico odore acre che fa bruciare la gola, su cui sono adagiati rifiuti di ogni sorta: eternit, bottiglie e perfino porte rotte. «È un controsenso avere a pochi metri di distanza una riserva marina con i fenicotteri e vedere questo stato di abbandono», continua Massimo. «Oramai è frequentata solo da qualche pescatore»,
L'acqua è sporca «ma non inquinata», ci tiene a speficare, «lo dimostra la presenza dei cavallucci marini». Che però vivono in mare, non in quella che un tempo era una spiaggia. (m. g.)

23/08/2010