Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quelli che... la domenica senza Poetto

Fonte: L'Unione Sarda
23 agosto 2010


Dal Villaggio pescatori a Calamosca, ecco le spiagge alternative

Litorali alternativi con pochi servizi per i bagnanti ma a misura di famiglie e con più parcheggi disponibili rispetto al Poetto.
«Non solo Poetto». Così si potrebbe raccontare la domenica dei cagliaritani che hanno abbandonato il litorale più lungo del Golfo degli Angeli per altri lidi cittadini: Villaggio dei pescatori di Giorgino e Calamosca.
VILLAGGIO PESCATORI «È la spiaggia della vecchia Cagliari» confessa Giuseppe Belgiorno, socio del chiosco sull'arenile del villaggio dei pescatori, «la media d'età è piuttosto alta, sono quasi tutti pensionati». Arrivano da Is Mirrionis, San Michele e da alcuni paesi. «Impieghiamo più tempo a parcheggiare al Poetto piuttosto che arrivare qui da Ussana», afferma Luciana Pintus. Non solo anziani, anche famiglie con figli. «Si possono controllare i bimbi con uno sguardo. La spiaggia è piccola», afferma Silvana Puggioni, che aggiunge: «Al Poetto non si trova parcheggio. Però qui vorrei più igiene. Quest'anno non ho ancora visto nessuno ripulire l'arenile».
LA PULIZIA «I servizi igienici sono tali di nome ma non di fatto. E poi mancano le docce», rincara Elisabetta Aresu. Ma oltre il molo c'è di peggio: frigoriferi, e rifiuti di ogni tipo. «Immondizia accumulata da anni, nonostante la mattina puliscano due signori di 65 anni col rastrello», racconta Natascia Salis.
CALAMOSCA Gli stessi problemi lamenta Raffaela Usai, una habitué di Calamosca. «Ogni anno dal Comune promettono la pulizia della spiaggia, ma non si vedono mai». Ci pensa lei con le sue amiche, la mattina alle 7,30 a togliere le cartacce dall'arenile. Mentre dei bagni chimici si occupa Lidia Lai: «Prima che mio figlio li utilizzi spruzzo il disinfettante e butto due secchiate d'acqua». «Fanno schifo» conclude Raffaela, «per questo in molti fanno i loro bisogni in mare».
LE RAGIONI Ma sia Raffaela e Lidia, così come i signori Marina e Goffredo Fois, vanno a Calamosca, «perché si trova parcheggio e l'ambiente è familiare. Ci si conosce tutti». Mentre Lucia Maxia viene a Calamosca «da quando al Poetto hanno fatto il ripascimento». La sua amica Luisella Vacca dice di «volere delle docce e più autobus: la frequenza fino a luglio è di 35 minuti». Vicino a loro c'è anche chi si spinge oltre la transenna posta dopo i crolli del costone dei mesi scorsi. Preferiscono rischiare di prendere qualche sasso in testa per prendere la tintarella sugli scogli.
LE OASI Un discorso a parte vale per lo stabilimento balneare nell'estrema caletta di Calamosca. «Qui viene chi vuole tranquillità e poi è a 5 minuti dal centro». Per Cristina Manzo non sentire persone gridare o giocare in spiaggia non ha prezzo. Dello stesso avviso i suoi vicini di sdraio, Patrizia Baire e Vanna Andreoli, che vengono qui «perché mi piange il cuore vedere il Poetto una distesa di terra grigia».
Chissà se con la sabbia fine e bianca lascerebbe il mare cristallino e la pace che offre questo estremo angolo di città.
MARIO GOTTARDI

23/08/2010