Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuovi baretti, si parte a novembre

Fonte: L'Unione Sarda
20 agosto 2010

Dopo dodici mesi di braccio di ferro manca solo un passaggio prima della ricostruzione

Ma i gestori sono divisi: dieci trattano, altri ricorrono al Tar
Fissate per il 9 e 16 settembre le conferenze dei servizi che concluderanno l'iter burocratico. In 30 giorni le autorizzazioni.
Si pensava che sarebbe accaduto a luglio. Ma c'è stata una proroga. Ora la data presunta di demolizione dei baretti è slittata ai primi di novembre, a un anno esatto dall'ordinanza del Comune che imponeva di eliminare gli abusi edilizi commessi dai gestori delle venti strutture del lungomare dal 1989 ad oggi.
Mercoledì il Suap, lo Sportello unico per le attività produttive del Comune, ha fissato per il 9 e 16 settembre le due conferenze dei servizi che dovrebbero costituire l'ultimo passaggio prima dell'ottenimento delle nuove concessioni edilizie che consentiranno di ricostruire le strutture sulla base di nuovi criteri.
GESTORI DIVISI Agli incontri parteciperanno dieci dei venti gestori che operano al Poetto, cioè quelli che hanno seguito la linea indicata dai consulenti della cooperativa Poetto service, che ha scelto di risolvere il problema alla radice accettando di demolire le strutture e concordando i criteri di ricostruzione. Gli altri hanno scelto strade diverse, prevalentemente ricorsi alla magistratura amministrativa. «Ai colleghi dico: ricordiamoci che sulla nostra testa ci sono due spade di Damocle», spiega Sergio Mascia, presidente della coop: «l'ordinanza del Comune che ci impone di sanare gli abusi edilizi e la conseguente inchiesta della magistratura penale. Noi abbiamo ritenuto opportuno avviare il dialogo perché il problema venga sanato alla radice e si ricominci daccapo all'interno di regole chiare, che prima non c'erano».
L'ITER Non che ora sia tutto chiaro. Solo un mese fa la Regione ha dato il via libera alle linee guida per l'elaborazione, da parte dei Comuni, dei Piani di utilizzo dei litorali rendendo nulle le indicazioni fornite solo qualche mese prima, dopo anni di attesa, dal Consiglio comunale. Dunque tutto è destinato ad essere riscritto. Ma l'emergenza-abusivismo ha consentito a Comune e gestori di portarsi avanti col lavoro. Del resto è dal febbraio scorso che lavorano per dare una cornice di certezza a un sistema di imprese importantissimo per la città e i turisti che da 21 anni vive senza regole. Risale ad allora la prima conferenza dei servizi post-ordinanza. Ma viene subito rinviata perché nel frattempo il Consiglio comunale cambia le regole in vigore dal '99 adeguandole alle norme regionali. Inizia subito la progettazione dei nuovi chioschi: la Regione impone strutture amovibili da 20 metri quadrati, i gestori ne chiedono 50. E vincono. Quando sembra tutto a posto, l'agenzia delle Dogane impone l'obbligo di un suo parere, la Giunta comunale stabilisce nuovi criteri, l'assessorato al Patrimonio del Comune esamina le pratiche su cui hanno voce in capitolo anche Abbanoa, i Servizi tecnologici, l'Edilizia privata, la Asl, l'Ufficio tutela del paesaggio della Regione, la Soprintendenza ai Beni paesaggistici. (f.ma.)

20/08/2010