Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Chioschi-bar in agonia al Poetto

Fonte: L'Unione Sarda
18 agosto 2010

Litorale. Pochi clienti di giorno, il deserto la sera: «Scarsi i parcheggi, passeggiata spesso al buio»

I gestori: «Affari in calo del cinquanta per cento»
Ogni estate è peggio della precedente, quando i gestori contano l'incasso dei chioschi-bar disseminati nel Poetto quartese. Accuse al Comune che non organizza iniziative. I parcheggi non bastano.
Sarebbe dovuta essere la stagione del riscatto: un'estate di sport, musica e divertimenti in chioschi e stabilimenti, per riportare la gente al Poetto quartese e vincere la concorrenza con i locali del tratto cagliaritano della spiaggia. Invece, almeno secondo quanto sostengono gli operatori che gestiscono le attività lungo il litorale del Poetto, questa prima parte della stagione si è rivelata un mezzo disastro.
LA DELUSIONE La crisi è più dura la notte: nonostante gli spettacoli e le serate a base di karaoke organizzati un po' ovunque, il pubblico è pressoché latitante, ma gli operatori sostengono che anche durante il giorno si lavori in modo piuttosto stentato. La colpa, come sostengono ogni anno, sarebbe dei pochi parcheggi, ma anche della passeggiata sul lungomare abbandonata al buio. Così, la gente fugge altrove, lasciando solo desolazione.
GLI OPERATORI I titolari di chioschi e stabilimenti lungo il tratto di costa che parte dal Lido del carabiniere e giunge fino a Margine Rosso, denunciano cali delle presenze di oltre il cinquanta per cento rispetto all'anno scorso. «La crisi c'è ed è molto grave, di notte come di giorno», allarga le braccia Luigi Carta, titolare dello stabilimento “Passaggio a Nord-Ovest”, «ma perché mai la gente dovrebbe venire qui, se non c'è luce e i parcheggi sono pochissimi? Solo di recente gli operai sono venuti a riparare l'impianto di illuminazione della passeggiata», aggiunge, «ma nei mesi di giugno e luglio il Poetto quartese era completamente al buio». Andare avanti in queste condizioni non è facile: «Nessuno aiuta noi operatori a rivitalizzare questa parte della spiaggia», aggiunge Carta, «eppure i mezzi per risollevare la situazione ci sono. Sarebbe sufficiente che il Comune ci coinvolgesse nell'organizzazione di qualche iniziativa al Poetto, così come fa l'amministrazione di Cagliari, in prima fila per quanto riguarda i concerti in spiaggia o la festa della birra. Noi siamo disponibili a fare la nostra parte: solo così si può far rinascere l'arenile cittadino».
LE LAMENTELE Da una parte all'altra del litorale la situazione non cambia. All'Alta Marea, dove ogni sera sono organizzati spettacoli e intrattenimento, il pubblico non è certo quello delle grandi occasioni nemmeno il sabato sera. «Rispetto all'anno scorso ho riscontrato un calo di presenze della metà e così anche i miei colleghi», sostiene il proprietario, Gianni Murru, «soprattutto la notte qui è un mortorio, nonostante i soldi investiti per organizzare gli spettacoli. Al di là della crisi», aggiunge, «credo che giochi un ruolo fondamentale il passaparola: ormai è diffuso il luogo comune secondo il quale a Quartu non c'è niente, così tutti vanno a Cagliari. Tra l'altro, davanti al nostro locale è difficile anche parcheggiare: l'unica area di sosta è a pagamento, ma la notte i gestori tengono le sbarre abbassate».
LA RESA Non ha aiutato neanche il tempo. Dopo un giugno freddo e piovoso, luglio ha regalato molti giorni di maestrale. Davanti alle tante difficoltà, c'è anche chi ha deciso di andare via. «Sto cercando di vendere», dice Fabio Petruzzo, proprietario del Nepthun Beach, «già da quest'anno ho deciso di rinunciare all'attività notturna perché non ci danno la possibilità di fare niente: mancano le autorizzazioni per fare i pubblici spettacoli. Così il Poetto muore, almeno a Quartu».
GIORGIA DAGA

18/08/2010