Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Via al bando per gestire il terminal crociere

Fonte: La Nuova Sardegna
11 agosto 2010

Fra un anno il fondale sarà scavato e le grandi navi potranno attraccare davanti alla stazione costruita finora inutilmente


Fadda: «Accolte le richieste del Comune che vuole lo scalo home port delle compagnie»



Vincerà il gruppo che saprà garantire «qualità dei servizi»

CAGLIARI. Turisti e cagliaritani s’incontreranno al terminal crociere che sarà dato in gestione a chi non solo proporrà un rialzo sulla tariffa minima di concessione, ma anche servizi di qualità e progetti di sviluppo con l’occhio alle crociere.
Il bando viene pubblicato oggi sulla gazzetta europea e nel sito dell’autorità portuale. E’ costruito per punteggi: ogni voce assegnerà punti, il 70 per cento di questi riguarda la qualità dei servizi offerti nel terminal e la capacità di programmare iniziative che, soprattutto, sappiano attirare a Cagliari le grandi navi da crociera. L’estate prossima il fondale del molo Ichnusa sarà finalmente scavato per accogliere navi-città come ormai sono quelle da crociera, la concessione durerà 15 anni.
Sono le due grandi novità del bando per il terminal crociere rispetto a una stessa gara bandita l’anno scorso ma che aveva due caratteristiche opposte: ignorava il tema crociere perché non si sapeva quando sarebbero finiti i lavori di scavo del fondale e affidava la gestione per soli sei mesi, un tanto utile per non perdere ancora un’altra stagione e tenere in buone condizioni la struttura ormai terreno di scorrerie dei vandali. Dunque ieri l’autorità portuale ha voltato pagina: si va al bando definitivo, costruito sulle «volontà della comunità» ieri espresse dal sindaco di Cagliari Emilio Floris invitato alla conferenza stampa. «Il porto è un servizio per il territorio, per elaborare il bando abbiamo raccolto osservazioni e raccomandazioni del sindaco che ha voluto sottolineare la necessità di dare a Cagliari l’opportunità di diventare home port per le compagnie di crociere», diceva Paolo Fadda presidente dell’autorità portuale. Il bando attira l’attenzione dei partecipanti proprio su questo punto: per vincere la gara sarà importante avere una strategia d’aggancio verso il mondo delle crociere. Se Cagliari vorrà diventare home port di una compagnia di crociera ci vogliono un aeroporto collegato con tanti scali internazionali (e questo c’è), poi alberghi e servizi tarati su un pubblico esigente che vuole vivere tutto in pochi giorni. Nel bando, parte economica e tempi di realizzazione degli obbiettivi in tutto occuperanno il 30 per cento delle voci che guideranno la giuria verso l’assegnazione della concessione: la parte del leone, insomma, i concorrenti la dovranno fare nel disegnare lo sviluppo del terminal nei prossimi 15 anni. Nel 70 per cento di servizi di qualità, per un 21 per cento peseranno «i programmi di attività dentro il terminal», spiegava ieri ancora Fadda. Naturalmente, il fatto che Cagliari diventi home port per qualche compagnia «non può essere imposto in un bando di gara». «Quella che Cagliari propone è una candidatura a diventarlo, molte delle convenienze che un armatore deve trovare per scegliere uno scalo - diceva il presidente dell’authority - esulano dal porto stesso». La città insomma dovrà fare la sua parte. Per il momento la città ci crede: «E’ con emozione - commentava il sindaco - che ricordo come solo pochi anni fa il molo Ichnusa era attraversato da un muro che divideva la banchina, in militare e civile. In pochi credevano che quel muro si sarebbe potuto abbattere». Ieri Fadda ha annunciato che sarà affidata a settembre una nuova porzione di lavori della passeggiata a mare, altra chimera cagliaritana. (a. s.)